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Schopenhauer e Leopardi nel dialogo di De Sanctis e il testo completo del Dialogo

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Francesco De Sanctis
Nel dicembre del 1858 compare sulla "Rivista Contemporanea" di Torino un saggio in forma di dialogo "Schpoenhauer e Leopardi" scritto da Francesco De Sanctis e che viene considerato uno dei primi contributi italiani all'interpretazione della filosofia di Schopenhauer  e anche uno dei più brillanti lavori di De Sanctis, "uno dei suoi saggi più geniali", secondo Carlo Muscetta.
Il dialogo si svolge tra due personaggi: A. e D. A è lo stesso De Sanctis, D un suo conoscente. D. riferisce ad A. che sta scrivendo un articolo su Schopenhauer per la Rivista Contemporanea, A. odia invece la filosofia, specie quella idealistica. D. espone la filosofia di Schopenhauer: la volontà, il pessimismo, la sofferenza umana, le vie per superare il dolore; A. manifesta la convinzione che filosofia e teologia siano destinate a scomparire con l'avanzamento degli studi scientifici e che, quindi, su certe questioni sia meglio sospendere il giudizio e lasciar da parte la filosofia stessa. 
Nella conclusione viene rifiutato il pessimismo di Schopenhauer e scartata la sua filosofia per la sua inconcludenza e per il suo esito rinunciatario e che conduce all'immobilismo e rivalutato invece il pessimismo leopardiano per il suo carattere progressivo.
De Sanctis nel 1858 soggiornava a Zurigo e frequentò molti sostenitori del filosofo tedesco venendo così a conoscenza della sua concezione pessimistica, della sua vita, della sua personalità.

E' interessante il fatto che Schopenhauer venne a conoscenza del dialogo di De Sanctis e lo lesse. Infatti Otto Linder, che tradusse in tedesco i Canti di Leopardi, tradusse il Dialogo di De Sanctis e lo segnalò a Schopenhauer. Nel Febbraio del 1859 Schopenhauer, in una lettera, così risponde a Linder: "Mandatemi, mandatemi il dialogo per colmare subito la mia ardente curiosità. Qui in questa Abdera, è impossibile pensare che io possa procacciarmelo". Nonostante la pesante stroncatura finale che viene fatta della sua filosofia, a Schopenhauer piacque il Dialogo ed ebbe per esso parole di elogio: "E' un importante progresso che l'Italia apre a me dinanzi. Io ho letto quel dialogo due volte attentamente, e debbo stupire nel riconoscre in qual alto grado questo italiano si sia impossessato della mia filosofia, e come bene l'abbia compresa. Egli non fa dei sunterelli e degli estratti dei miei scritti, come usano i professori tedeschi...senza vero intendimento e seguendo l'ordine delle pagine. NO: ma li ha assorbiti in succum et sanguinem, e li ha sulla punta delle dita per adoperarli dove occorre. E' inoltre convinto della verità, ed è pieno d'entusiasmo; ma crede di dover qua e là, per divertire il suo pubblico, mostrare un ghigno sarcastico... Lascio stare le invettive contro di me nella chiusa; le quali provengono da ciò che la Giovine Italia, come il canagliume democratico tedesco del 1848, non ha trovato in me il suo uomo".
Schopenhauer apprezza dunque il Dialogo di De Sanctis e attribuisce le invettive finali alla volontà dell'autore di compiacere gli ambienti della "Giovine Italia" che Schopenhauer mostra di disprezzare, come aveva disprezzato gli studenti tedeschi e gli altri esponenti del 1848 in Germania.

Il testo è disponibile integralmente al seguente indirizzo:
Liber Liber Dialogo Schopenhauer  e Leopardi
Il testo è inoltre completato da numerose note e da una bibliografia sull'argomento

FONTI
Cronologia.it
Schopenhauer Wikipedia
Schopenhauer e Leopardi Wikipedia





A Silvia, di Giacomo Leopardi, testo completo e video con recitazione di Vittorio Gassman

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"A Silvia" di Giacomo Leopardi
pubblicata nei Canti, 1831
strofe libere

Composta a Pisa nel 1828 la poesia fa parte dei cosiddetti "grandi idilli" che si distinguono da quelli giovanili per il fatto che è in essi presente la consapevolezza dell'arido vero conseguenza della caduta delle illusioni. Negli anni precedenti Leopardi aveva abbandonato la poesia per dedicarsi alla stesura delle Operette morali.
Silvia viene tradizionalmente identificata con Teresa Fattorini, figlia del cocchiere della famiglia Leopardi, morta di tubercolosi in giovane età. In generale la sua figura rappresenta la giovinezza con le sue illusioni, speranze e fantasticherie sul futuro, tradite dalla vita, in questo caso interrotte dalla morte. La condizione umana si caratterizza per la perdita di ogni speranza e illusione e l'emergere dell'unica verità "la fredda morte".
Per parafrasi, commento, note alla poesia vedi farelletteratura
Una analisi molto dettagliata e scaricabile in formato pdf è presente in classicitaliani.it

Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?
Sonavan le quiete
Stanze, e le vie dintorno,
Al tuo perpetuo canto,
Allor che all’opre femminili intenta
Sedevi, assai contenta
Di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
Così menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove il tempo mio primo
E di me si spendea la miglior parte,
D’in su i veroni del paterno ostello
Porgea gli orecchi al suon della tua voce,
Ed alla man veloce
Che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
Le vie dorate e gli orti,
E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
Quel ch’io sentiva in seno.
Che pensieri soavi,
Che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
Un affetto mi preme
Acerbo e sconsolato,
E tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
Perché non rendi poi
Quel che prometti allor? perché di tanto
Inganni i figli tuoi?
Tu pria che l’erbe inaridisse il verno,
Da chiuso morbo combattuta e vinta,
Perivi, o tenerella. E non vedevi
Il fior degli anni tuoi;
Non ti molceva il core
La dolce lode or delle negre chiome,
Or degli sguardi innamorati e schivi;
Né teco le compagne ai dì festivi
Ragionavan d’amore.
Anche peria fra poco
La speranza mia dolce: agli anni miei
Anche negaro i fati
La giovanezza. Ahi come,
Come passata sei,
Cara compagna dell’età mia nova,
Mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
I diletti, l’amor, l’opre, gli eventi
Onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte dell’umane genti?
All’apparir del vero
Tu, misera, cadesti: e con la mano
La fredda morte ed una tomba ignuda
Mostravi di lontano.

Il Pastafarianesimo, il prodigioso spaghetto volante e la creazione

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FSM crea l'uomo
L'Antefatto
Nel 2005 il consiglio per l'istruzione del Kansas (Kansas State Board of Education) decise che fosse insegnato, nei corsi di scienze, come alternativa alla teoria dell'evoluzione, il Creazionismo. Uno studente dell'Oregon State University, Bobby Henderson creò per protesta una religione artificiale, inventata di sana pianta, il Pastafarienesimo, chiedendo che anche tale religione venisse insegnata nelle scuole.
Il Creazionismo ritiene che l'origine dell'universo, della terra e della vita, sia frutto di un progetto intelligente, di una creazione divina. Nella sua versione cristiana il creazionismo afferma che quanto narrato nella Genesi costituisca la vera origine del mondo e dell'uomo. La forma più radicale di creazionismo è il "creazionismo della terra giovane", secondo cui la terra ha circa 6.000 anni, data che si può desumere dalla Bibbia, James Ussher avrebbe anche calcolato la data esatta della creazione: il 23 ottobre del 4004 a.C. Naturalmente i creazionisti respingono la teoria dell'evoluzione, la datazione geologica delle rocce e dei fossili. ALcuni creazionisti arrivano a sostenere che i fossili sarebbero stati creati direttamente da dio per vari scopi (prendersi gioco della presunzione umana per esempio)

Il Pastafarianesimo
Henderson, parodiando l'idea di un disegno intelligente nella creazione del mondo, professa la sua fede in un progettista intelligente, da lui identificato nel Prodigioso Spaghetto Volante o Flying Spaghetti Monster le cui "spaghettose appendici" lo avrebbero toccato, ispirandolo. La creazione sarebbe avvenuta quando FSM si trovava in condizioni non ottimali in quanto preda di una intossicazione alcolica, questo risolverebbe, tra le altre cose, anche il problema della teodicea, la presenza del male del mondo, la sua imperfezione, sarebbero frutto  di una divina sbronza.
FSM avrebbe anche comunicato a Henderson i principali dogmi della sua religione:
- tutte le prove della verità scientifica della teoria evoluzionistica sarebbero state create a bella posta da FSM per mettere alla prova la fede dei suoi seguaci;
- grazie alla sua spaghettosa appendice FSM interviene per modificare all'istante e miracolosamente i test scientifici di datazione radiometrica delle rocce che confermerebbero i miliardi di anni d'età della terra;
- il riscaldamento globale e latri disastri naturali sarebbero conseguenza diretta della diminuzione del numero dei pirati a partire dal secolo XIX. La seguente tabella, inventata appositamente da Henderson, dimostra come la diminuzione del numero dei pirati sia inversamente proporzionale all'aumento del riscaldamento del pianeta. Tale dogma confuta l'idea che i disastri naturali, come sostenuto da taluni credenti delle religioni tradizionali, sia dovuta alla scarsa devozione degli uomini e alla loro peccaminosità.
- le preghiere terminano con Ramen (varietà giapponese di spaghetti)
- il Paradiso è costituito da una fabbrica di spogliarelliste/i e da un vulcano che erutta birra; nell'Inferno il vulcano erutta birra stantia e spogliarellisti/e hanno malattie veneree

Gli otto Condimenti
FSM avrebbe consegnato al capitano pirata Mosey, sul monte Sugo, i suoi comandamenti noti come gli otto "io preferire davvero che tu evitassi", la sua ciurma denominò in seguito tali comandamenti "condimenti". Essi sono i seguenti: 


Riconoscimenti del Pastafarianesimo
Nel 2013 Lukas Novy di Brno nella Repubblica Ceca ha visto riconosciuto il su diritto di indossare nella fotografia della carta d'identità un colapasta in testa, la motivazione della sentenza a lui favorevole: il colapasta costituisce "un simbolo sacro per la sua religione".Non so se questa notizia sia una bufala, ma se lo fosse questo sarebbe perfettamente in linea con il Pastafarianesimo, che è una bufala. Anche in Italia si è recentemente avuto un caso del genere, ma al signor Emilio il ministero dell'Interno ha negato il diritto di indossare un colapasta, chiaro caso di feroce persecuzione religiosa.

Altre religioni inventate
Il Pastafarianesimo non è l asola religione immaginaria, ne esistono numerose altre come il Discordianesimo, il Sacro Unicorno Rosa, il Bokononismo. Per saperne di più questo post su bizzarrobazar.

Link Utili


Piero Manzoni: merda d'artista

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Merda d'artista
Il 21 maggio del 1961 Piero Manzoni sigilla i propri escrementi dentro 90 barattoli che etichetta con la dicitura "merda d'artista" riportata in italiano, inglese, francese e tedesco. Ogni barattolo pesa 30 grammi e Manzoni ne valuta il prezzo a peso d'oro, i suoi 30 grammi di merda d'artista costeranno 30 grammi d'oro. Oggi sono valutati intorno ai 70.000 euro e il 23 maggio del 2007, in un'asta di Sotheby's a Milano, un collezionista privato ha acquistato il pezzo numero 18 a 124.000 euro.
Un amico di Manzoni, Agostino Bonalumi, dichiarò che in realtà all'interno delle scatole vi fosse solo del gesso: Posso tranquillamente asserire che si tratta di solo gesso: "Qualcuno vuole constatarlo? Faccia pure. Non sarò certo io a rompere le scatole". Tuttavia, senza che nessuno abbia avuto l'ardir edi compiere l'insano gesto suggerito da Bonalumi, una scatola pare si sia rotta, esplosa a causa "della pressione interna del gas e della corrosione delle pareti metalliche del contenitore", una sorta di scoreggia d'artista quindi!
Oggi l'opera di Manzoni è esposta in molti musei in tutto il mondo, dal Museo del novecento di Milano alla Tate Modern di Londra e i suoi barattoli vanno a ruba.

Una tradizione di .... m
Da Aristofane a Marziale, da Rabelais a Dante, la merda non è mai mancata in letteratura, più che nelle poesie d'amore un riferimento ad essa si può facilmente trovare nell'invettiva, nel comico, nella satira, nella parodia, ecc.
Una carrellata storica non può che cominciare con l'autore latino coprolalico per eccellenza, Marziale che nei suoi epigrammi fa spesso riferimento alla merda, come in quello dedicato a una certa Manneia e al su cagnolino "Manneia, il tuo canino ti lecca bocca e labbra: or più non mi stupisco, se piace al cane di mangiar la merda" (libro I, 83). Senza citare gli epigrammi più gustosamente volgari e pornografici, ricordiamo almeno quello dedicato a Policarmo :"Dopo chiavato, Policarmo, sei solito cagare. Dimmi, che usi hai quando ti fai inculare?" (libro IX, 69).
Con un balzo di diversi secoli approdiamo a Dante: "E mentre ch'io laggiù con l'occhio cerco, / vidi un col capo sì di merda lordo / che non parea s'era laico o cherco" (Inferno, XVIII, 115/117), così si esprime il sommo poeta, quando si trova nella seconda bolgia di Malebolge, quella degli adulatori e lusingatori, il fortunato col capo ricoperto di merda è un certo Alessio Interminelli, di Lucca.
L'utilizzo del termine "merda" non è estraneo neanche a Leonardo da Vinci che così si rivolge polemicamente alle a a colore che lui  giudica esser iinutili, forse Dante li avrebbe chiamati "ignavi": "Ecco alcuni che non altramente che transito di cibo, e aumentatori di sterco e riempitori di destri chiamarsi debono, perché per loro non altro nel mondo apare, alcuna virtù in opera si mette, perché di loro altro che pieni destri non resta" (Leonardo da Vinci, Codice Forster III).
De XVII secolo è l'opera di un altro artista coprofilo italiano, Tommaso Stigliani, che scrive la "Merdeide" il cui sottotitolo suona "stanze in lode delli stronzi della Real Villa di Madrid", si tratta di un poema antispagnolo comparso nel 1629.
Mozart nelle sue lettere abbonda di riferimenti alla olezzante parola: "Al più presto bisogna che la scriva, perché io la riceva, codesta missiva; ché se poi avrò già lasciato questa baracca, altro che lettera, sarà una cacca. Cacca, cacca! O cacca! O dolce parola! Cacca! Pappa! Bello! Cacca, pappa! Cacca! Lecca! O che delizia! Che gusto! Cacca, pappa e lecca! Pappa cacca e lecca cacca! [..] Chi non ci crede, mi lecchi all'infinito, ora e sempre in eterno. [..] Avrà di che leccare per un bel po' di tempo [..] tremare mi sento; ché se la mia merda dovesse terminare, non avrà abbastanza di che banchettare", o ancora: "Ahi, il mio culo brucia come il fuoco! Che vorrà mai dire? Forse è la merda che vuole uscire? Sì, sì, merda ti riconosco, ti vedo, ti sento... E... Cos'è? Possibile? O dei! Orecchio mio, non m'inganni? No, è proprio così. Che suono lungo e triste!".
Come non ricordare poi il protagonista dell'incomprensibile Ulysses di Joyce? Leopold Bloom proprio all'inizio del romanzo, viene descritto mentre tra uno stream of consciousness e l'altro si adopera per realizzare un stream of shit.
Per Milan Kundera la merda assume la dimensione di un problema teologico, ne L'Insostenibile leggerezza dell'essere egli infatti, ricordando le parole dello gnostico Valentino, secondo cui Gesù "mangiava, beveva ma non defecava", sostiene l'incompatibilità tra l'esistenza di Dio e la merda, al punto da scrivere ne L'insostenibile leggerezza dell'essere: "La merda è un problema teologico più arduo del problema del male. Dio ha dato all’uomo la libertà e quindi, in fin dei conti, possiamo ammettere che egli non sia responsabile dei crimini perpetrati dall’umanità. Ma la responsabilità della merda pesa interamente su colui che ha creato l’uomo".



Le Interpretazioni
Opera discussa e quantomeno bizzarra, "merda d'artista" rimette in questione la figura dell'artista e il significato del fare arte nella società contemporanea. Snnono molte le possibili letture dell'opera di Manzoni, essa alluderebbe alla creatività umana e alla profondità del lavoro condotto dall'artista, in qualche modo l'arte sarebbe frutto della digestione che l'artista compie dentro di sé di elementi che attinge dall'ambiente, facendoli suoi. Per le altre possibili letture riporto quanto trovato su wikipedia:
- è stato sottolineato anche un lato poetico, quello della cessione da parte dell'artista di una parte di sé;
- in senso ironico, l'idea che un artista già affermato troverebbe mercato e consenso della critica per qualsiasi sua opera che crea, anche le più scadenti e banali,
- in particolare che il mercato dell'arte contemporanea è pronto ad accettare letteralmente della merda, purché in edizione numerata e garantita nella sua autenticità ed esclusività da un notaio;
- contemporaneamente il valore artistico di quest'opera di Manzoni è concettuale, e perciò accessibile a chiunque senza limitazioni dovute né al costo di acquisto, né al possesso materiale o all'accessibilità fisica, né alla riproducibilità tecnica.
Insomma chiunque può mettere in un barattolo il prodotto della sua digestione e, magari esporlo in salotto, non è importante che la merda sia quella autentica di Manzoni, ciò che conta è il pensiero.
Forse la cosa migliore è chiudere con le parole dello stesso Manzoni: “… non si tratta di formare, non si tratta di articolar messaggi [...]; non sono forse espressione, fantasismo, astrazione, vuote finzioni? Non c’è nulla da dire: c’è solo da essere, c’è solo da vivere



LINK UTILI
su Manzoni e la sua opera "merda d'artista"
Piero Manzoni, la merda d'artista
Piero Manzoni e la sua merda d'artista
Wikipedia, merda d'artista
su Marziale
alcuni tra i più tremendamente sconvenienti dei suoi epigrammi si possono leggere QUI , pur trattandosi di un blog le traduzioni sono accettabili
Una antologia dei suoi epigrammi si trova nel sito http://www.marziale.com/menu.htm

Il Muro: giovani, scuola, lavoro e intermezzi culturali consolatori

recensione del romanzo di Daniele Bondi "Il caso Cartesio"

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Più riguardo a Il caso Cartesio
Pubblicato nel 2011 "Il caso Cartesio" di Daniele Bondi"è un romanzo storico che narra, sotto forma di thriller la morte di René Descartes avvenuta a Stoccolma nel febbraio del 1650. La narrazione procede su tre piani temporali distinto. La serie di eventi che portarono alla morte di Cartesio dopo 11 giorni di agonia e che si svolge a Stoccolma; le indagini sulla morte di Cartesio intraprese da Raimondo conte di Montecuccoli, condottiero imperiale nonché scrittore e politico qualche anno dopo la morte di Cartesio; le vicende di due personaggi immaginari il professore e filosofo inglese Thomas Doyle e la ricercatrice italiana Elisabetta Palatini che, sulla base di informazioni parziali sulla morte di Cartesio contenute in una lettera scritta da Montecuccoli al papa in punto di morte, mirano a impossessarsi del teschio di Cartesio per sottoporlo ad analisi e verificare l'ipotesi secondo cui Descartes non sarebbe morto di polmonite ma sarebbe stato avvelenato con l'arsenico.
L'interesse di questo romanzo risiede nel fatto che l'ipotesi di un omicidio all'arsenico è stata effettivamente avanzata. Nel 1996 il medico e storico tedesco Eike Pies pubblica un lavoro dal titolo "Il delitto Cartesio", edito in Italia da Sellerio, in cui avanza la tesi dell'avvelenamento con l'arsenico, basandosi su una lettera che un suo antenato, anche lui medico, ricevette dal medico di Cristina di Svezia, Johann van Wullen, in cui viene descritto l'andamento della malattia del filosofo e i sintomi manifestati, che mal si accorderebbero con la diagnosi di polmonite, mentre sarebbero compatibili con l'avvelenamento da arsenico. Pike è anche uno dei personaggi protagonisti della narrazione.
Il tedesco Theodor Ebert, filosofo dell'Università di Erlangen, ha ripreso in un suo lavoro non ancora pubblicato in Italia, La misteriosa morte di René Descartea, tale tesi, giungendo perfino ad ipotizzare modalità, autore e movente dell'omicidio. Cartesio sarebbe stato avvelenato con un'ostia all'arsenico dal monaco agostianiano Vioguè, missionario apostolico di papa Innocenzo X a Stoccolma, perché visto come un possibile ostacolo a uno degli intrighi che fecero più scalpore all'epoca: la conversione al cattolicesimo della regina luterana Cristina Vasa. Per una ricostruzione del contesto storico in cui si svolge la vicenda e delle tesi dei due autori tedeschi si può leggere questo post: Lo strano caso di René Descartes
Le parti più interessanti sono quelle storiche, la vicenda che si svolge nella nostra epoca risulta molto danbrowniniana, piuttosto inverosimile molto hollywoodiana. Continui i riferimenti al pensiero di Cartesio, specialmente alle sue argomentazioni e tesi più controverse come il Cogito e le prove sull'esistenza di dio, nonché il rifiuto dell'aristotelismo, nel racconto si comprende anche meglio che in un manuale di filosofia quale dovette essere lo "scandalo" che suscitarono le posizioni di Cartesio e il loro carattere rivoluzionario, a differenza del carattere del loro autore. Anche il ritratto di Cristina di Svezia è intrigante, donna amante della cultura e dalla vita spregiudicata, ma anche seriamente impegnata nell'attività di governo, lavorava 10 ore al giorno, come ebbe, suo malgrado, a sperimentare il povero Cartesio. Era contraria al matrimonio, verso cui la spigvano consiglieri e dignitari per motivi dinastici, perché le ripugnava: «.. il matrimonio implica delle soggezioni alle quali io non mi sento in grado di sottostare, e non posso prevedere quando sarò in grado di vincere questa ripugnanza», aveva atteggiamenti piuttosto libertini per l'epoca, non solo perché ebbe molti amanti ma anche per il suo rapporto lesbico con la bellissima contessa Ebba Sparre che amò per tutta la vita come si legge in una sua lettera indirizzata a Ebba: « se voi non avete dimenticato la facoltà che avete su di me, vi ricorderete che sono già dodici anni che sono posseduta dall'essere amata da voi. Infine, io sono vostra in una maniera per cui è impossibile che voi mi possiate perdere, e non sarà altro che con la fine della vita che io cesserò di amarvi».
Per concludere si tratta di un romanzo che si legge piacevolmente e che possiede qualche interesse anche dal punto di vista storico e filosofico. Inoltre Bondi con questo romanzo, insieme ad altri intellettuali, storici e uomini e di cultura, conduce una battaglia perché il Musée de l'Homme di Parigi, presso cui è custodito i lcranio di Cartesio, conceda il permesso di sottoporlo ad analisi per appurare la verità sulla morte del filosofo, cosa che finora è stata negata.

LINK UTILI
intervista all'autore su "Il caso Cartesio"
Eike Pies, Il delitto Cartesio
corriere.it "Cartesio ucciso da un'ostia all'arsenico"
wikipedia, l'avvelenamento di Cartesio 

Recensione del romanzo di Nicholas Meyer: La soluzione settepercento o l'inconscio, la cocaina e Scherlock Homes

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Più riguardo a La soluzione sette per cento
Che dietro l'apparente equilibrio e l'acuta sagacia del campione per antonomasia dell'investigazione si nascondessero oscure e irrazionali forze, era in qualche modo implicito in un indizio: l'uso di cocaina da parte di Holmes. In "La soluzione setteprecento", pubblicato da Nicholas Meyer nel 1974, il mistero viene chiarito, ma a sbrogliare la matassa di indizi per scoprire la verità è chiamato un altro investigatore, colui che è stato capace di fare luce negli oscuri meandri dell'anima, non come Dostoevskij, citato nel romanzo, attraverso la letteratura, ma attraverso la psicologia del profondo, costui è Sigmund Freud, il padre della psicanalisi.

Assistiamo così ad un incontro tra i due campioni della razionalità dovuto al fatto che entrambi hanno avuto a che fare con la cocaina, Holmes perché sviluppa una forte dipendenza nei confronti di essa, Freud perché si interessa a questa sostanza da un punto di vista scientifico.
Se la trama gialla non è eccezionale, ciò che risulta invece avvincente è il confronto tra il metodo d'indagine di Holmes è quello di Freud, si assiste infatti a una duplice ricerca: quella condotta da Freud su Holmes e finalizzata a svelare il mistero della sua dipendenza dalla cocaina e quella condotta da Holmes su un caso in cui egli e l'inseparabile Watson si imbattono nella Vienna degli inizi del secolo XX nel corso della terapia cui Holmes è sottoposto. Ben presto Freud e Holmes uniranno le loro forze e i loro metodi di indagine per venir a capo di un oscuro complotto.

Da tempo epistemologi, logici e semiologi fanno riferimento a Holmes e al suo metodo assunti come esempio significativo, in ambito narrativo, di procedure argomentative, osservative e sperimentali affini a quelle dell'indagine scientifica. 
Indicativo a questo riguardo il volume curato da Umberto Eco e Thmoas A. Sebeok "Il segno dei tre. Holmes, Dupin, Peirce", pubblicato nel 2004, in cui si accostano i procedimenti di cui Holmes e Dupin si servono non alla deduzione e nemmeno all'induzione, ma a un modello argomentativo e logico molto vicino a quello ipotetico - deduttivo tipico della scienza e di altre discipline (la storia, la semiotica, la filologia, ecc.)  e che fu sottoposto a indagine e chiarito da Charles Sanders Peirce e da lui definito "ipotesi" o "abduzione" e su cui si fonderebbe la logica della scoperta scientifica.

Nel 1976, per la regia di Herbert Ross, uscì un film ricavato dal best seller di Nicholas Meyer dal titolo "Scherlock Holmes: soluzione settepercento", usando torrent lo potete scaricare facilmente.


LINK UTILI
Luigi Siviero, L'abduzione nel sistema dei sillogismi
Umberto Eco, Ipotesi su tre tipi di abduzione
Giovanni Tuzet, Le prove dell'abduzione

video lezione sulla filosofia di Democrito, prima parte: biografia, gnoseologia, atomismo

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Video lezione sulla filosofia di Democrito (prima parte) realizzata con l'ausilio di una mappa concettuale e focalizzata sulla trattazione della sua biografia, gnoseologia e dei seguenti aspetti della fisica: dall'eleatismo all'atomismo, atomismo, dimostrazione esistenza atomi e loro proprietà. La videolezione su Democrito è destinata agli studenti del terzo anno del liceo.

La video lezione di filosofia è stata realizzata con screencast-o-matic.com, le mappe concettuali utilizzate per la video lezione sono state realizzate con Cmap e sono disponibili online ai seguenti indirizzi:
1.Biografia e gnoseologia
2. Filosofia della natura e importanza di Democrito

link diretto al video


video lezione sulla filosofia di Democrito, seconda parte: filosofia della natura

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Questa seconda video lezione sulla filosofia di Democritoè focalizzata sulla trattazione della sua filosofia della natura con particolar riferimento a: materialismo, ateismo meccanicismo, determinismo, importanza di Democrito nella storia  della filosofia e confronto tra le sue concezioni e la scienza moderna. La videolezione su Democrito è destinata agli studenti del terzo anno del liceo.
Mappe concettuali realizzate con Cmap:
1. Biografia e gnoseologia


Video e audio lezioni di filosofia antica

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Archivio di lezioni di filosofia antica in formato audio e video realizzato con Mindomo in forma di mappa concettuale. Sono presenti circa 20 lezioni registrate e/o realizzate da me o dagli studenti,  nel corso degli anni scolastici 2012/13 e 2013/14 e utilizzate nel corso della normale attività didattica. 
Audiolezioni: sono state registrate dagli studenti con lo smartphone e quindi convertite in formato mp3, quando necessario, dal docente che le ha poi pubblicate su Dropbox rendendole disponibili per il ripasso e/o lo studio a casa.
Videolezioni: sono state realizzate dal docente o dagli studenti con un software di screencasting e quindi pubblicate sul canale youtube del corso F del Liceo Brotzu di Quartu Sant'Elena.
Per ora gli argomenti affrontati sono:
Presocratici: Sofocle il mito di Edipo, Parmenide (2 lezioni in formato audio), Democrito (2 videolezioni)
Sofisti, Socrate e Socratici: sofistica (video antologia), Socrate (3 video), processo di Socrate (2 video);
Platone: video antologia relativi ai miti platonici (24 video)
Aristotele: 4 videolezioni per un totale di 80 minuti circa di introduzione al pensiero aristotelico (vita. opere, la filosofia e la ricerca, l'insegnamento, il Liceo, l'Enciclopedia delle scienze, Aristotele e Platone,)

La mappa verrà costantemente aggiornata nel corso del tempo

Questo il link diretto all'archivio mappa lezioni filosofia antica

Questa la mappa incorporata a solo titolo di esempio dato che per poterla consultare è meglio utilizzare il link diretto


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Jorge Luis Borges, Limiti

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Jorge Luis Borges

LIMITI

C'è un verso di Verlaine che non ricorderò più,
c'è una strada vicina ch'è vietata ai miei passi,
c'è uno specchio che m'ha visto per l'ultima volta,
c'è una porta che ho chiuso fino alla fine del mondo.
Tra i libri della mia biblioteca (ecco, li guardo)
ce n'è qualcuno che non aprirò più.
Questa estate compirò cinquanta anni;
la morte mi logora, incessante.

Da Iscrizioni (Montevideo, 1923),
di Julio Platero Haedo

in  J.L. Borges, Tutte le opere, Volume Primo, Meridiani, MOndadori, VI edizione 1987, pag. 1257.


Carlo Mattioli, pietà, 1942

Il social media recruiting

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Le forme tradizionali di reclutamento
La tradizionale strategia di reclutamento cui le aziende facevano ricorso era basata sull'invio del curriculm vitae e sui colloqui per la selezione finale con un responsabile del reclutamento del personale aziendale. I canali di comunicazione tra aziende e candidati a una posizione erano quindi la posta, il fax. Solo a partire dagli anni '90 si aggiunge negli Usa a questi canali internet attraverso le Job Board, bacheche elettroniche in cui domanda e offerta di lavoro si incontrano, in seguito a questo strumento si aggiunge la posta elettronica e la pubblicazione on line del CV. In Itala i canali tradizionalmente più utilizzati, insieme a colloquio e CV, erano quello familiare (aprenti e amici) e la rete di conoscenze che si possedeva.

Un po' di terminologia
Per districarsi tra ricerche, blog, siti aziendali, articoli che trattano dell'argomento occorre familiarizzare con qualche termine (in inglese anche quando potrebbe benissimo essere utilizzato l'italian), ecco i principali per poterci capire qualcosa:
social media recruiting: ricerca lavoratore attraverso l'esame del suo profilo personale che si ricava dalla sua frequentazione dei social media e del web in generale
digital reputation: reputazione digitale che si ottiene attraverso la ricostruzione del profilo personale del candidato desumibile dalle tracce della sua presenza in rete. Anche market reputation.
credential chek: controllo delle credenziali, competenze, certificazioni, ecc. Anche social screening.
recruiter: selezionatori, reclutatori, agenzie private e/o reparti HR delle aziende che operano la ricerca e selezione di nuovo personale
HR: (risorse umane)
communication specialist: esperto addetto alla comunicazione aziendale
employer branding: reputazione che un'azienda si costruisce come datore di lavoro (employer). Suo scopo reclutare i candidati di maggior talento
personal branding: la capacità di promuovere se stessi, al fine di essere gradito o comunque appetibile o nei confronti di una comunità da fidelizzare, per quanto concerne un'azienda, o nei confronti delle aziende, per coloro che ricercano un lavoro. 

La situazione attuale
Oggi nel mondo aziendale si sta affermando sempre di più l'e- recruitment, il reclutamento elettronico e  l'affemarsi del web2.0 e dei social network ha radicalmente mutato le forme di questo processo un tempo limitato all'invio dei CV via mail o alla pubblicazione di annunci nelle Job Board, per cui oggi si parla di Social Media Recruitment che potrebbe tradursi "reclutamento attraverso i media sociali" (meglio in inglese in questo caso).
In una ricerca del 2012 di Lorenzo Pulici, HR e Communication Specialist, si rileva che "addirittura due aziende su tre utilizzano i Social Network per reclutare nuovi dipendenti". Tale tendenza è in crescita come rilevato da un'altra ricerca di Jobvite secondo cui  "ad oggi, il 94% dei recruiter utilizza i Social Media per reclutare personale, a differenza di soli due anni fa, quando a reclutare sui Social era solo l’89% dei selezionatori".
Qui in una infografica alcuni dei risultati della ricerca condotta da Jobvite.

Il Social Media Recruiting
Sempre di più le aziende, anche in Italia, si rivolgono ad agenzie specializzate di recuitring che utilizzano i social network professionali per trovare i candidati e per verificare la conformità del loro CV con la loro reputazione digitale (digital reputation). Secondo quanto dichiarato da Giovanni Brambilla, amministratore delegato di una di queste,  il 100% delle aziende chiedono la ricostruzione del profilo digitale e di tutte le tracce lasciate in rete dai candidati. I social network costituiscono il canale privilegiato attraverso sui viene attuato il processo di reclutamento con una ricerca di talenti a 360°, con LinkedIn al primo posto seguito da Facebook e da Twitter in terza posizione. 
Secondo i dati forniti dalla ricerca Jobvite, citata nel blog http://blog.manpowergroup.it/ "è dunque ormai un dato di fatto che oggi la ricerca di lavoro si gioca tutta sul campo dei social e professional networks, tra cui sicuramente spicca LinkedIn usato per il recruiting dal 94% delle aziende, seguito da Facebook e Twitter che si attestano reciprocamente oltre il 60 e il 50% – tra gli altri anche i Blog aziendali, Google+ e YouTube".
Nella medesima ricerca si rileva come Risulta inoltre come  il 42% dei professionisti HRconsideri un candidato, positivamente o negativamente, sulla base di quanto riscontrato sui Social Media.

infografica sul SMR pubblicata su blog.manpowergroup.it/
La più completa ricerca sulla situazione del social media recruiting in Italia è quella di Adecco, Il lavoro ai tempi del #socialrecruiting e della digitalreputation, aggiornata al 2013 e i cui dati sono consultabili, in forma di infografica, a questo link: infografica ricerca Adecco. Sul sito di ninjamarketing la ricerca di Adecco viene sinteticamente ed efficacemente spiegata attraverso un breve commento alle singole infografiche.
Secondo questa ricerca i motivi per cui responsabili HR e selezionatori ricorrono al canale online sono: - verificare il CV;
- allargare il bacino di utenza
- trovare candidati mirati,
- avere informazioni sulla rete di contatti professionali dei candidati,
- controllare i contenuti pubblicati dal candidato.
Mentre i candidati vi ricorrono per:
- trovare più offerte di lavoro,
- dare maggiore visibilità al proprio CV,
- costruire una rete di relazioni professionali,
- informarsi sule aziende prima dell'invio del CV
- monitorare la propria reputazione online.
Interessante rilevare anche come quei candidati con una rete professionale o sociale povera nei social o professional  network abbiano trovato lavoro prevalentemente attraverso agenzie per il lavoro, Informagiovani, centri per l'impiego e amici e parenti; mentre quelli con una presenza più ricca abbiano trovato lavoro attraverso i Social Network (50%), Stage universitari (48%) concorsi pubblici (40%).

Cosa fare allora? Reputazione digitale e Privacy
In primo luogo impostare una propria strategia di personal branding in rete mantenendo alta la propria reputazione digitale e facendo sì che dai contenuti pubblicati nei vari social network appaiano chiaramente i propri punti di forza (conoscenze, competenze, abilità, carattere, stile, ecc.). Naturalmente è importante che ciò che viene postato online sia compatibile con il proprio CV e offra un profilo personale positivo (personal brand).
Come consigliato nell'articolo pubblicato su manpowergroup è necessario che i candidati sappiano valorizzare il proprio personal brand"per farsi trovare dalle aziende alle quali sono loro stessi a rendersi visibili in maniera più consapevole. Pubblicano foto più professionali, perfezionano il loro CV, aggiornano il profilo on line, usano più sapientemente parole chiave per essere “rintracciabili”, costruiscono network professionali credibili, condividono contenuti che esprimano la loro competenza di settore, non trascurando di far emergere le proprie caratteristiche distintive e i propri valori".
Ma che cos'è l'identità digitale e come gli HR e i recruiter ricostruiscono il nostro profilo digitale e valutano la nostra reputazione digitale? Il controllo è a 360° e lo strumento principale è Google, Andrea Barchiesi,  direttore generale di Reputation Manager, così spiega come avvenga il controllo in una dichiarazione rilasciata tgcom24: "l’identità digitale è composta da foto, video, testi che ci riguardano e che abitano nel web. Si tratta di contenuti prodotti e diffusi da noi stessi, più o meno consapevolmente, ma anche di contenuti pubblicati da amici, colleghi, conoscenti, media a nostra insaputa. I recruiter guardano anche questi materiali quando selezionano il personale, non si fidano soltanto del curriculum che ciascuno si scrive da sé magari barando un po’. Per questo fanno un controllo incrociato con altre fonti che parlano di noi".
Il 27% dei recruiter dichiara di avere scartato un candidato dopo aver effettuato uno screening sui social network del suo profilo, gli elementi che vengono presi in considerazione sono, nell'ordine, i seguenti: profilo online curato e professionale,carattere proattivo della personalità attestato dai contenuti postati, referenze e commenti postati da altre persone, carattere motivato e moderato degli interventi personali, doti organizzative comunicative, premi e riconoscimenti personali.
In una ricerca relativa alla situazione statunitense e pubblicata sul sito di Alessandra Colucci, sono riportate risposte più precise al riguardo. I recruiter affermano nel 69% dei casi un candidato è stato escluso per problemi relativi alla sua reputazione digitale sui social network nei casi in cui: postava immagini o contenuti inappropriati, o da questi emergeva una sua propensione all'uso di alcool o droghe, postava commenti negativi sui suoi precedenti datori di lavoro, dimostrava scarse competenze comunicative, mentiva riguardo alle proprie qualifiche, postava commenti discriminatori,   condivideva informazioni confidenziali relative ai propri precedenti datori di lavoro.
In Italia avviene la medesima cosa, il 61% dei selezionatori da una valutazione negativa di quei candidati che commettono errori ortografici o grammaticali nei contenuti postati in rete o pubblicano contenuti giudicati osceni o per l'emergere di aspetti della nostra personalità come eccessiva litigiosità, scarsa propensione alla collaborazione,  idee discriminatorie, ecc.
Come difendersi da questa invasione della propria privacy? Come proporsi al emglio senza però rinunciare alla propria libertà di espressione? In Italia l'articolo 8 dello statuto dei lavoratori stabilisce che il datore di lavoro o il selezionatore non possono ottenere né direttamente, né indirettamente, informazioni su un candidato che non siano attinenti alla sfera professionale. Anche la normativa sulla Privacy pone limiti moto restrittivi al trattamento dei dati sensibili. Quindi dovrebbe risultare automaticamente impossibile utilizzare i profili social dei candidati per una loro valutazione. Tuttavia tali norme rimangono lettera morta e chiunque, semplicemente digitando alcune parole chiave su Google, può visualizzare ogni tipo di informazioni su di noi.
A tale riguardo è importante gestire in modo attento le impostazioni sulla privacy relativi ai vari social network che si frequentano in modo da evitare che ciò che attiene alla nostra sfera personale sia di pubblico dominio, cosa che pochi fanno. Secondo una ricerca di NextAdvisor il 33% delle persone controlla su Facebook le impostazioni relative alla propria privacy solo una volta all'anno e il 25% degli utenti Facebook dichiara di avere un profilo pubblico. Quindi è molto importante settare in modo appropriato e verificare periodicamente le impostazioni relative alla privacy di tutti i social network che frequentiamo (Google+. Facebook, Twitter, Youtube, Pinterest, ecc.).

"Scrivere il Curriculum" di Wislawa Szymborska
Concludo con una poesia scritta da Wislawa Szymborska, nobel per la letteratura, citata da Marco Mincghetti in un suo post, e che tratta proprio del tema del curriculum e sulla ottusità della dominante strategia di reclutamento che domina ancora oggi, anche nelle nuove forme digitali:
Che cos'è necessario? 
E' necessario scrivere una domanda, 
e alla domanda allegare il curriculum. 
A prescindere da quanto si è vissuto 
è bene che il curriculum sia breve. 
E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti. 
Cambiare paesaggi in indirizzi 
e malcerti ricordi in date fisse. 
Di tutti gli amori basta quello coniugale, 
e dei bambini solo quelli nati. 
Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu. 
I viaggi solo se all'estero. 
L'appartenenza a un che, 
ma senza perché. 
Onorificenze senza motivazione. 
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso 
e ti evitassi. 
Sorvola su cani, gatti e uccelli, 
cianfrusaglie del passato, amici e sogni. 
Meglio il prezzo che il valore 
e il titolo che il contenuto. 
Meglio il numero di scarpa, 
che non dove va colui per cui ti scambiano. 
Aggiungi una foto con l'orecchio in vista. 
E' la sua forma che conta, non ciò che sente. 
Cosa si sente? 
Il fragore delle macchine che tritano la carta.

LINKOGRAFIA
1. repubblica.it, Cacciatori di teste 2.0, spulciando nei social tra conferme o piccole bugie, 31/12/2013
2. manpowergroup.it, Social recruiting: tra mito, leggenda e ... realtà! 6/12/2013
3. ninjamarketing, Tutti i dati del social recruitring in Italia, 28/3/2012
4. tgcomn24, Curriculum e colloquio, ecco come affrontar le selezioni di lavoro 
5. Alessandracolucci.com, Personal brand, recruiting on social network, 14/11/2011, in cui è presente anche una ricca linkografia sull'argomento
6. Marco Minghetti, HR 2.0? Una social media strategy per le risorse umane. Prima parte: Introduzione ed Employer Branding, 21/06/2012
7. Marco Minghetti, HR 2.0? Una social media strategy per le risorse umane. Seconda parte; Recruiting, 25/06/2012
7. Adecco, Il lavoro ai tempi del #socialrecruiting e della #digitalreputation, infografica, 2013
8. Jobvite, The state of social recruiting in 2013
9. Andrea Cefis, Carlotta Piovesan, ADAPTability/3 – Il social recruiting tra privacy e dati sensibili, 27/12/2013
10. NextAdvisor, Facebook user privacy habits, 17/12/2013

App di filosofia per Android e iPad e iPhone: Magazine filosofia di Rai Edu

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L'ottimo portale di Rai Edu dedicato alla filosofia, offre un servizio molto interessante tramite una apposita App per tablet e smartphone e scaricabile sia per sistemi android che mac. Grazie a questa App è possibile visualizzare sul proprio smartphone o tablet il Magazine digitale di Rai Filosofia, nel quale sono contenuti, organizzati per tematiche (bellezza, società, il gioco, il potere, il linguaggio, l'arte, la verità, il tempo, ecc.) i migliori contenuti del sito come: articoli, video, documenti, anteprime, recensioni di libri, ritratti di filosofi, ecc.
Nel Magazine sono contenuti anche le rubriche: percorsi, web stories e documenti e filmati tratti dal ricco repertorio delle Teche Rai.





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Giovanni Pascoli "Tesoro"

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Giovanni Pascoli, Il Tesoro

C'era una volta un vecchio 
contadino 
che aveva un suo campetto e la sua 
marra 
e tre figlioli. Giunto al lumicino, 
volle i suoi tre figlioli accanto al 
letto. 
« Ragazzi - disse - vado al mio 
destino 
 ma vi lascio un tesoro: è nel 
 campetto ». 
E non potè dir altro, o non volle. 
A mente i figli tennero il suo detto. 
Quando fu morto, quelli il piano, il 
colle vangano, 
vangano, vangano; invano 
voltano al sole e tritano le zolle: 
niente! Ma, pel raccolto, quando il 
grano 
vinse i granai, lo videro il tesoro 
che aveva detto il vecchio; era in lor 
mano, 
era la vanga dalla punta d'oro. 

Tratto da una favola di Esopo, Il contadino e i suoi figli (favola XLII)
Un contadino essendo sul punto di morire e volendo che i suoi figli fossero pratici dell'agricoltura, avendoli mandati a chiamare disse: "Figlioli, in una delle mie vigne è nascosto un tesoro". Ed essi dopo la sua morte, avendo preso aratri e zappe, scavarono tutta la propria campagna. E il tesoro non lo trovarono, ma la vigna diede loro molte volte più abbondantemente il prodotto. Il racconto dimostra che la fatica è un tesoro per gli uomini
Testo in greco della favola

Il seguente video è tratto dal Rai Edu Letteratura e presenta, in 17 minuti, un ritratto di Giovanni Pascoli. Attraverso le parole del prof. Guido Davide Bonino, vengono ripercorse le vicende artistiche e familiare del poeta. Inoltre Umberto Ceriani legge, dai Canti di Castelvecchio: Nebbia , Il brivido, Il gelsomino notturno, L`ora di Barga, La mia sera, La servetta di monte, La tessitrice e Commiato.

Il Fascismo in Italia: schema sintetico multimediale

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Il Fascismo in Italiaè una sintesi schematica del periodo compreso tra il primo dopoguerra in Italia e la ostruzione della dittatura fascista da parte di Mussolini. Il riassunto è stato ricavato utilizzando i seguenti manuali di storia del liceo: 
- La conoscenza storica, vol. 3, Bruno Mondadori Editore 
- Chiaroscuro, vol. 3, SEI 

Contenuti sintetizzati: Fiume, vittoria mutilata, crisi stato liberale, crisi economica, nascita PNF, PPI, divisioni movimento operaio, marcia su roma, delitto Mateotti, leggi razziali, ecc. 

Il riassunto è stato realizzato organizzando le informazioni in modo graficamente efficace coerente con l'ausilio di elenchi puntati e numerati e di altri espedienti grafici (simboli, colori, formattazione). Per facilitarne la consultazione dispone di un indice cliccabile. Sono presenti numerose immagini e tabelle esplicative e link a risorse audio, video, ecc. presenti in rete e realizzate da me (storify, album video Huzzaz, post, ecc.). 


Utile per lo studio, il ripasso e per la spiegazione in aula con l'utilizzo della LIM o del videoproiettore, questa sintesi schematica realizzata con Word e convertita in PDF per essere utilizzata da tutti, è u esempio di presentazione alternativa a Power Point, molto più complicato da utilizzare rispetto a Word e molto più limitato.

Volendo utilizzare il web per integrare l'attività formativa svolta in presenza secondo formule come il blended learning o il flipped learning, è possibile pubblicare sul web la presentazione in modo che gli studenti dispongono del materiale utilizzato durante le lezioni e lo possano utilizzare per lo studio e/o i ripasso. E' inoltre utile pubblicare anche altro materiale necessario per completare i lavoro di studio o integrarlo o proporre degli approfondimenti. 

Di seguito alcuni esempi:
1. registrazione audio delle lezioni tenute in aula sul fascismo pubblicate su Dropboxregistrazione lezioni fascismo
2. album video comprendente lezioni, documentari, video sul fascismo realizzato con Huzzaz: Video album sul fascismo
3. dossier su "La scuola e i giovani nel regime fascista" realizzato con Storify: La scuola durante il fascismo



Raccolta video sulla storia del nazismo

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In questo video albumè contenuta una antologia di video che trattano del nazismo e della sua storia. 
Gli argomenti toccati sono diversi: Hitler e il culto del Fuhrer, l'ideologia nazista, l'ascesa al potere del nazismo, i gerarchi del regime nazista, la dittatura totalitaria in Germania, l'opposizione al nazismo, Le SS e la Gestapo, la propaganda, il nazismo occulto, ecc.
Scopo del video albumè quello di creare una antologia audiovisiva che offra una panoramica generale sul nazismo, la sua storia e gli aspetti principali che lo caratterizzano, indirizzata agli studenti del quinto anno del liceo.
Nella scelta dei video ci si è attenuti ai seguenti criteri: chiarezza espositiva e ricchezza informativa, correttezza storiografica, efficacia comunicativa, completezza degli argomenti trattati. Per quanto concerne il genere dei video e filmati inclusi si sono selezionati: documentari, lezioni, presentazioni generali, videolezioni.

Riconoscimento su Slideshare per l'account gianfrancomarini

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Slideshare è il più diffuso social network per la condivisione di presentazioni. Nell'account realizzato a mio nomehttp://www.slideshare.net/gianfrancomarini sono state caricate 22 presentazioni realizzate da me o dai miei studenti per essere utilizzate nel corso dell'attività didattica.
Nel corso del 2013 queste presentazioni sono state visualizzate 49.349 volte risultando comprese entro l'1% dei contenuti più visualizzati su Slideshare :)
Questo il link con i dati relativi al 2013 dell'account gianfrancomarini

Pascal: videolezioni sulla filosofia di Pascal

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In queste due lezioni di filosofia viene affrontato il pensiero di Pascal. Per spiegare la filosofia di Pascal si è utilizzata una sintesi schematica del suo pensiero realizzata da me e che può essere visualizzata e scaricata liberamente. Scopo delle lezioni è rendere accessibili agli studenti, per lo studio e il ripasso della filosofia di Pascal, risorse online che integrino il lavoro svolto in aula.

Nelle lezioni vengono affrontati i seguenti argomenti:
Prima video lezione Pascal:
1. La vita
2. la ricerca scientifica
3. la "conversione" religiosa
4. la polemica sulla grazie nelle lettere provinciali
5. la filosofia e il senso dell'esistenza



Seconda video lezione su Pascal:
1. La scienza e la sua autonomia
2. i limiti della ragione: l'esperienza
3. i limiti della ragione: indimostrabilità degli assiomi e principi
4. esprit de geometrie
5. esprit de finesse


Lezioni di storia della filosofia moderna

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Archivio di lezioni in formato audio e video sulla storia della filosofia moderna. L'archivio è stato realizzato con Mindomo in forma di mappa per consentire una consultazione più semplice delle lezioni di filosofia. Sono per ora presenti 11 lezioni di filosofia moderna, alcune in formato audio MP3 sono state registrate nel corso dell'attività didattica, altre sono state realizzate con la tecnica dello screenacasting dal docente o dagli studenti in formato video. 
Audiolezioni di filosofia: registrate con lo smartphone c convertite in formato mp3 dal docente e quindi pubblicate su Dropbox in modo da essere accessibili agli studenti come risorse per lo studio e il ripasso.
Video lezioni di filosofia: realizzate dal docente e dagli studenti nel corso degli ultimi anni scolastici e pubblicate canale youtube del corso F del Liceo Brotzu di Quartu Sant'Elena o sul canale Youtube del docente.
Questi gli argomenti affrontati:
Rivoluzione astronomica e scientifica: da Copernico a Giordano Bruno; Galilei: il metodo; Galilei: scienza e filosofia; Galilei: il processo.
Cartesio: la morale provvisoria e le passioni dell'anima;
Pascal: vita e filosofia; scienza e divertissement;
Empirismo e Razionalismo: Hobbes: la politica; Locke: gnoseologia; Hume: gnoseologia

La mappa viene costantemente aggiornata con l'aggiunte di nuove audio e video lezioni.
Questo il link diretto all'archivio lezioni di filosofia moderna

Questa la mappa incorporata a solo titolo di esempio dato che per poterla consultare è meglio utilizzare il link diretto


Make your own mind maps with Mindomo.

Pearltrees: mappe

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Pearltreesè uno strumento o tools per raccogliere, organizzare e condividere risorse come siti, pagine web, video, e ogni altro genere di informazione che si può trovare sul web. Si tratta di un webware utilizzabile gratuitamente, non richiede quindi nessuna installazione, si tratta di un servizio cloud, è sufficiente la registrazione per poterlo utilizzare. 

Alla lettera Pearltrees è traducibile con "Alberi di perle", infatti con tale strumento possiamo realizzare strutture ad albero, per certi versi simili alle mappe concettuali, con cui classificare e ordinare centinaia di informazioni presenti nel web disponendole per categorie, sottocategorie, ecc. Ciascun elemento dell'albero è un piccolo cerchio, la "perla" appunto.

L'usoè estremamente semplice:
1. si copia il link che ci interessa 
2. lo si incolla nell'apposita finestra di pearltrees
3. si da un titolo alla risorsa
4. si colloca la perla

Pearltrees è un social network collaborativo e presenta varie funzionalità: 
1.è possibile lavorare in modalità condivisa collaborando alla realizzazione dello stesso "albero"
2.è possibile prelevare il link del nostro albero e anche il codice per incorporarlo dove vogliamo
3.è possibile condividere il risultato del nostro lavoro nei principali social network
4. seguire altri membri e utilizzare i loro pearltrees includendoli nei nostri

Pearltrees è particolarmente adatto ad un uso didattico infatti consente allo studente di esercitarsi in alcune delle più importanti capacità e abilità di ordine cognitivo e comunicativo quali: cercare le informazioni, confrontarle, selezionarle, classificarle attraverso la creazione di categorie e la loro organizzazione gerarchica.
Si possono realizzare percorsi tematici, disciplinari, interdisciplinari, si possono far lavorare collaborativamente gli studenti alla realizzazione di collezioni/raccolte di risorse sui più svariati argomenti.

Ecco alcuni esempi di utilizzo di Pearltrees a supporto dell'attività formativa:
1.pearltres che raccoglie tutte le lezioni di filosofia in formato audio e video realizzate dal docente e dagli studenti per studiare - ripassare - approfondire a casa gli argomenti del corso di filosofia
2. pearltrees in cui sono state raccolte e organizzate risorse per lo studio delle filosofia greca antica presenti in rete

Esempio di albero di perle incorporato


Per avere ulteriori informazioni su Pearltrees, sulle sue potenzialità e funzionalità e sul suo uso, consiglio i link che ho riportato più sotto


LINK UTILI
1. Tutorial realizzato da Annie Mazzocco in italiano e con immagini che spiega cosa sia perarltrees e come si utilizzi
2. Guida base all'uso di Pearltrees realizzata da imparare facile e pubblicata su scribd, liberamente scaricabile
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