Aggiornamento dei Docenti nella "BBBuona Scuola"
La proliferazione di pratiche didattiche, teorizzazioni e mode in ambito educativo, applicazioni web ad uso di insegnanti e studenti, materiali e risorse per la scuola, determina una situazione di estrema confusione e difficoltà per chiunque voglia tenersi aggiornato. Se infatti per un qualsiasi figura professionale che si muove nell'ambito della comunicazione, come è il caso degli insegnanti, l'aggiornamento non costituisce un optional, ma una necessità, d'altra parte è altrettanto vero che in Italia coloro che sono responsabili della formazione istituzionale non hanno mai portato avanti una seria politica di aggiornamento del personale educativo degna di questo nome, di indegne invece tante. Appare evidente che anche i Buoni Governanti e la loro Buona Scuola, si muovano sulla stessa così rivoluzionari nella parole, si muovano di fatto sulla stessa strada dei loro predecessori.
Aggiornarsi ricade quindi interamente, sia dal punto di vista economico, sia per quanto concerne il tempo speso a studiare e sperimentare (cui non viene dato alcun riconoscimento), sui singoli Cattivi Docenti della Cattiva Scuola.
Salto la parte oscena di questo intervento, la lunga sequela di insulti (peraltro pienamente meritati) e scritta attingendo al turpiloquio più spinto (ma occorre spingersi molto in là nel turpiloquio per definire la gestione del personale scolastico e della sua formazione professionale in attività), per passare a rispondere al problema di come sia possibile riuscire a non affogare nel grande mare informativo della rete.
La proliferazione di pratiche didattiche, teorizzazioni e mode in ambito educativo, applicazioni web ad uso di insegnanti e studenti, materiali e risorse per la scuola, determina una situazione di estrema confusione e difficoltà per chiunque voglia tenersi aggiornato. Se infatti per un qualsiasi figura professionale che si muove nell'ambito della comunicazione, come è il caso degli insegnanti, l'aggiornamento non costituisce un optional, ma una necessità, d'altra parte è altrettanto vero che in Italia coloro che sono responsabili della formazione istituzionale non hanno mai portato avanti una seria politica di aggiornamento del personale educativo degna di questo nome, di indegne invece tante. Appare evidente che anche i Buoni Governanti e la loro Buona Scuola, si muovano sulla stessa così rivoluzionari nella parole, si muovano di fatto sulla stessa strada dei loro predecessori.
Aggiornarsi ricade quindi interamente, sia dal punto di vista economico, sia per quanto concerne il tempo speso a studiare e sperimentare (cui non viene dato alcun riconoscimento), sui singoli Cattivi Docenti della Cattiva Scuola.
Salto la parte oscena di questo intervento, la lunga sequela di insulti (peraltro pienamente meritati) e scritta attingendo al turpiloquio più spinto (ma occorre spingersi molto in là nel turpiloquio per definire la gestione del personale scolastico e della sua formazione professionale in attività), per passare a rispondere al problema di come sia possibile riuscire a non affogare nel grande mare informativo della rete.
Cura dei Contenuti - Content Curation
Il sovraccarico informativo e la conseguente difficoltà di orientarsi, informarsi e sviluppare le proprie competenze riuscendo a dominare sul piano concettuale la confusione del web, possono essere affrontati attraverso la content curation o cura dei contenuti. Si tratta di rivolgersi a quegli esperti del settore che ci interessa, in questo caso quasi sempre altri insegnanti, che rendono disponibili le loro esperienze e conoscenze in rete e seguirne indicazioni, suggerimenti, ecc., traendone spunto per la propria attività.
Naturalmente occorre individuare quali curatori seguire e sperimentarne l'operato. Qualora questo ci soddisfi, perché viene incontro alle nostre esigenze e qualora l'esperienza ci dimostri che i curatori da noi scelti siano fonti attendibili, esperte, serie; avremo trovato dei punti di riferimento capaci di filtrare il numero eccessivo di informazioni presenti in rete sul tema "formazione e nuove tecnologie". Essi saranno capaci di selezionare e presentarci ciò che di interessante e importante avviene in questo ambito; viceversa, da soli, non saremo mai in grado di seguire tutto.
Qualora non ci soddisfino ne troveremo altri e potremo, a nostra volta, offrire quello che impariamo ad altri.
Qualora non ci soddisfino ne troveremo altri e potremo, a nostra volta, offrire quello che impariamo ad altri.
Superare la radiazione informativa di fondo e il "bla bla bla istituzionale"
Si tratta di un approccio per la soluzione del problema dell'aggiornamento di tipo non formale - istituzionale che si avvale di una logica comunicativa basata su:
# folksonomia: l'organizzazione dei contenuti rilevanti viene operata dal basso e a partire da pratiche concrete e non imposta a priori, dall'alto, in base a un sistema precostituito di istanze e priorità che quasi mai trovano effettivo riscontro nella pratica reale dell'insegnamento e dell'apprendimento
# condivisione: il frutto dell'operare comunicativo in rete dei singoli viene condiviso creando un sistema di risorse non gerarchico e non accentrato, che può essere modellato e contestualizzato in molteplici modi, mostrando una capacità ottimale di adattarsi ai casi concreti e alle esigenze specifiche di chi fa formazione
# collaborazione: si viene a creare una rete tra pari, non gerarchizzata e informale, che attraverso l'interazione dialogica sviluppano le proprie competenze, promuovono nuove esperienze, maturano un uso consapevole e efficace delle tecnologie digitali, che non si riduce al bla bla bla di fondo che spesso caratterizza l'aggiornamento istituzionale.
Alternative?
Purtroppo, fino al momento in cui l'interesse di chi dirige la baracca ministeriale e governativa, sarà indirizzato alla rivoluzione propagandistica, cui normalmente segue la politica dei tagli delle risorse nei fatti, questa è la sola alternativa che mi viene in mente, l'altra sarebbe "rifiutare l'aggiornamento", ma in una società della conoscenza, del lifelong learning, della rivoluzione comunicativa, questo equivarrebbe ad avere insegnanti analfabeti, poiché incapaci di esprimersi usando la comunicazione digitale.
Naturalmente questa conclusione è piuttosto insoddisfacente, ma per evitare di incorrere in reati quali incitamento alla rivolta contro lo stato, o qualcosa del genere, meglio evitare di pronunciarsi.
Naturalmente questa conclusione è piuttosto insoddisfacente, ma per evitare di incorrere in reati quali incitamento alla rivolta contro lo stato, o qualcosa del genere, meglio evitare di pronunciarsi.
Che Fare?
Questa lunga e verbosa premessa per arrivare al punto. Ciascuno deve coltivare personalmente la scelta dei curatori, scegliere da questi filtri informativi quelli che più si adattano alle sue esigenze e alla sua attività, al suo stile di insegnamento e alle problematiche che deve affrontare, che non sono mai perfettamente identiche e cambiano da docente a docente e da situazione a situazione.
Ho realizzato una raccolta di risorse sul tema delle applicazioni web educative, in cui ho inserito anche riferimenti a siti, blogger, curatori, che io seguo e che non sono certo io a scoprire. Tale selezione risponde alle mie personali esigenze, la propongo nell'intento di essere utile ad altri, che possono eventualmente prenderne spunto, modificarla, sperimentarla.
Per organizzare queste risorse ho usato un'applicazione web che è dedicata alla content curation, e al visual bookmarking, Zeef, dove ho pubblicato la mia raccolta che aggiorno costantemente.
Riviste Online in italiano
In primo luogo segnalo le seguenti riviste online o e-magazine, dedicati al tema della didattica e delle nuove tecnologie. Incorporo qui sotto il blocco della pagina Zeef dal titolo "Educationl Web Apps"
Blog e Siti
In questo secondo blocco ho inserito siti e blog dedicati all'aggiornamento, con particolare riferimento alle applicazioni per l’educazione e al dibattito relativo all'utilizzo delle nuove tecnologie in un approccio fondato sull’e-learning e sul blended learning;
Curatori e-learning su Scoop.it
Scoop.itè forse uno degli strumenti più efficaci e più utilizzati nell'ambito della curation. Su Scoop.it sono molto numerosi i docenti e gli esperti che segnalano quanto di nuovo e interessante si svolge nell'ambito del dibattito educativo e della Nuove tecnologie al Servizio della Didattica. In questo blocco quelli che o seguo
Archivi di Applicazioni Web per la Didattica
In questo blocco si possono trovare Archivi, Repository, Raccolte di Applicazioni utilizzabili in ambito formativo e didattico che ho scelto perché vengono costantemente aggiornati, offrono segnalazioni interessanti e affidabili, senza segnalare tutto ciò che di nujovo vi è in tale ambito, ma solo ciò che, a loro giudizio, può essere interessante.
In questo blocco si possono trovare Archivi, Repository, Raccolte di Applicazioni utilizzabili in ambito formativo e didattico che ho scelto perché vengono costantemente aggiornati, offrono segnalazioni interessanti e affidabili, senza segnalare tutto ciò che di nujovo vi è in tale ambito, ma solo ciò che, a loro giudizio, può essere interessante.
Archivi di Contenuti Disciplinari
Quest'ultimo blocco che presento è presenta invece una raccolta di siti e servizi che offrono contenuti disciplinari liberamente disponibili in rete. Gli ultimi due titoli sono invece dedicati alla disciplina che insegno, la filosofia, e sono due raccolte di video lezioni di filosofia da me realizzate per i miei studenti. Sul Web si possono trovare lezioni realizzate da docenti di ogni disciplina e che possono essere utilizzate da chiunque le ritenga utili per la propria attività, purtroppo, rispetto alla quantità di risorse del genere presente in inglese, spagnolo, francese, e altre lingue, quelle in italiano rappresentano ancora sparuta presenza, ma immagino che grazie alla "Buona Scuola", presto questo divario sarà colmato