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Franco Torcellan: Content Curation e Didattica

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Cura dei Contenuti e Capacità Critica
Un interessante articolo di Franco Torcellan dedicato alla Cura dei Contenuti o Content Curation e intitolato "Quando la ricerca on line diventa prodotto". L'articolo è parte di un lavoro più complesso "LIMguaggi e competenze", pubblicato a supporto di un corso di formazione organizzato dall'IIS "Aldo Manuzio" (Venezia - Mestre) tenutosi tra il 2012 e il 2013. L'intervento di Torcellan è anche ricco di link a risorse interessanti che permettono di meglio contestualizzare il problema e ampliarne la conoscenza. In questa presentazione proporrò i punti salienti dell'articolo di Torcellan mescolandoli ad alcune mie considerazioni sul tema della "cura dei contenuti", specie per quanto riguarda il tentativo di meglio definire quella generica "capacità critica" che la content curation potrebbe contribuire a promuovere.

Il Sapere: dalla Biblioteca al Territorio Selvaggio
Torcellan muove dal problema della ricerca di contenuti sul web e della valutazione della qualità delle informazioni che rivela la particolare natura del "sapere" che caratterizza la rete e che non è riconducibile al paradigma di un sapere "certo", "formale" e "certificato" da esperti come quello della biblioteca, ma costituisce un "territorio selvaggio".
Servendosi delle suggestioni contenute ne lavori di David Weinberger, Torcellan descrive il "sapere" del web come caratterizzato da:
# inclusività: tutte le informazioni e opinioni vi sono contenute senza alcun filtro di esperti
# incertezza: non vi è alcuna discriminazione immediata tra ciò che è vero e ciò che è falso, tra ciò che è attendibile e ciò che non lo è
# reticolarità: ogni informazione è strettamente interconnessa con ogni altra come in un babelico dialogo
#apertura: il web è percorribile in miriadi di direzioni diverse e nessun percorso porta a una meta definitiva
Il tipo di "intelligenza" che caratterizza questa forma di sapere non supera la "differenza" delle opinioni, si tratta di un sapere "irrisolto" perché non trascende la molteplicità dei punti di vista e delle conseguenti opinioni in una verità universale. Ciò che è significativo, anche nei motori di ricerca come Google, è ciò che viene maggiormente linkato, ma tutte le informazioni pertinenti alla ricerca sono riportate nelle pagine dei risultati. Ciò richiama più che una normale biblioteca la babelica biblioteca di cui parla Borges nel suo racconto la Biblioteca di Babele.


Sovraccarico Cognitivo e Cura dei Contenuti
Cifra del sapere della rete è il sovraccarico cognitivo, strettamente connesso con quello informativo, l'information overload, che chiama in causa due ordini di problemi:
Come viene a ridefinirsi il ruolo degli esperti nella "biblioteca di Babele" e di quel particolare gruppo di esperti che sono gli insegnati?
Quali sono le competenze e capacità che sono indispensabili per affrontare cognitivamente e rendere intelligibile il labirinto di informazioni della rete?
Una possibile risposta è data dalla Cura dei Contenuti o Content Curation.
Gli esperti devono inserirsi in un dialogo aperto e dinamico con gli alti esperti e con i non esperti e gli insegnanti devono educare gli studenti ad accettare le "differenze" ma anche a "valutare" le opinioni. Si tratta della tradizionale "sfida" espressa in forma generica con la finalità di "sviluppare il senso critico", allo scopo di reperire risorse utili e affidabili entro l'esponenziale crescita di informazioni e opinioni e tradurle operativamente in possibili percorsi di ricerca e di conoscenza, ma anche di costruzione della propria identità e del proprio percorso autonomo di apprendimento.
Esercitare il "senso critico" nell'ambiente della rete non è semplice. Il primo passo è imparare a cercare e valutare ciò che si trova.

Strategie di Ricerca e Didattica
Centrali nel web sono i motori di ricerca, ma si tratta di una ricerca che non esclude, ma richiede all'utente di esser in grado di valutare ciò che si trova, Nell'ambito del marketing e delle ricerche di mercato è stato sviluppato il data mining, che è un insieme di procedure e tecnologie basate su algoritmi con cui si estraggono conoscenze da grandi quantità di dati: i Big Data. In ambito didattico si è proposto il metodo SEWCOM - Search the Web with the Concepts Maps - "Cercare nel web con mappe concettuali". Si tratta di una tecnica di ricerca condivisa e collaborativa a partire da un dato ambito semantico che mira ad ampliare le risorse conoscitive su un determinato tema attraverso l'uso di motori di ricerca e di mappe concettuali per organizzare i risultati. Questo, tuttavia, risulta ancora insufficiente per far fronte al sovraccarico informativo e cognitivo, occorre infatti strutturare e contestualizzare le informazioni reperite sul web per renderle risorse concretamente utilizzabili al fine di sviluppare percorsi di conoscenza e apprendimento.


Content Curation e Content Curator
Si tratta di un "nuovo lavoro" e di una nuova "figura professionale". la cura dei contenutiè l'applicazione dello "spirito critico" ai contenuti del web allo scopo di renderli comprensibili, elaborarli e produrne di nuovi superando la cultura o incultura del "copia e incolla". Secondo Rohit Bhargava esistono 5 tipologie di cura dei contenuti:
1. Aggregazione: raggruppare informazioni su un tema specifico in un unico ambiente
2. Distillizione: selezionare e condividere solo le informazioni significative
3. Elevazione: partire da informazioni specifiche per suggerire tendenze generali o significative
4. Mushup: fondere contenuti diversi per creare nuovi contenuti e punti di vista
5. Cronologia: raggruppare cronologicamente le informazioni per mostrare l'evoluzione di un tema i problema
Una definizione di content curation completa potrebbe essere la seguente:
attività che mira a trovare e selezionare informazioni su un tema specifico, giudicandone il valore e organizzandole, per poi inserirle in un contesto significativo, commentarle e condividerle presentandole a una utenza specifica per cui tali conoscenze abbiano valore. 

Content Curation Competenze Cognitive e Digitali
Facendo riferimento alla definizione fornita in precedenza, risulta abbastanza evidente che la cura dei contenuti come attività si fonda su alcune capacità e competenze basilari:
# esplorare: sviluppare abilità nella ricerca di informazioni sul web
# selezionare e filtrare: confrontare le informazioni e discriminare tra esse in base a criteri quali: attendibilità, significatività, interesse, etc.
# categorizzare: organizzare concettualmente le informazioni attraverso l'uso di categorie ad hoc in modo da ordinarle
# contestualizzare: le informazioni raccolte vanno inserite in un contesto che deve essere "ricostruito" in modo da "spiegare" il valore dell'informazione proposta
# commentare - chiosare: ogni risorsa o contenuto va precisato ulteriormente attraverso i commento del curatore che è il "valore aggiunto" che difficilmente l'algoritmo di un motore di ricerca può sostituire e che rimanda a una tra le più tradizionali attività di crescita collaborativa del sapere a partire dalle note "marginalia" di amanuensi e copisti medioevali fino ai florilegi e enciclopedie con cui venne tramandato il sapere classico
# Presentare: trovare le modalità grafiche, comunicative, editoriali più opportune per presentare le conoscenze "curate"
Si tratta di abilità e competenze strategiche e tradizionali, che occorre traslare nell'ambito della cultura digitale e del web e che costituiscono quel "senso critico" indispensabile per dominare il sovraccarico cognitivo e utilizzare in modo consapevole e autonomo il sapere della rete divenendo protagonisti attivi di quella intelligenza collettiva che la caratterizza.

Applicazioni per la Cura dei Contenuti
Vengono anche segnalate diverse applicazioni web e per dispositivi mobili che sono un efficace supporto alla pratica della content curation intesa:
# come attività del "chiosare il web" con annotazioni, sottolineature, appunti, evidenziature, link, citazioni, etc. delle risorse, proprio come si fa con gli appunti scritti a mano sui libri
# come operazione del selezionare, aggregare, organizzare e commentare i contenuti presentandoli in modo concettualmente ordinato e graficamente e comunicativamente efficace

Tra i servizi web per "chiosare" segnalati nell'articolo:
# Diigo: salva contenuti e pagine ma permette anche di inerire note, evidenziare, sottolineare e archiviare il tutto
Citebite: link a punti specifici di pagine web
# Link-it: componente aggiuntivo per Firefox che ha le stesse funzionalità di Citebite
# TubeChop: permette di linkare punti specifici di video pubblicati su YouTube

Per aggregare e presentare i contenuti vengono invece segnalati:
# Pearltees: strumento per selezionare, raccogliere e organizzare risorse dal web e condividerle. Con questa applicazione possiamo creare raccolte strutturate ad albero con cui classificare e organizzare centinaia, migliaia di informazioni presenti sul web. Per conoscere meglio come funziona Pearltrees consiglio questo post: Pearltrees: organizzare le informazioni reperibili sul web.
# Scoop.it: applicazione per curare i contenuti sul modello della rivista digitale, permette di segnalare, categorizzare e commentare risorse presenti sul web. Un video tutorial in italiano su scoop.it è questo realizzato da Annazzurra Scarafile e pubblicato il 10/11/2015 con il titolo di Tutorial: creare e condividere una Content Curation con Scoop.it, la durata del tutorial è di 8:25 minuti.
# Bag The Web: Al seguente link una presentazione più completa di Bag the Web con video tutorial in inglese: Bag the Web - piattaforma di web publishing per la cura dei contenuti

Link Utili a Risorse sulla Cura dei Contenuti
Chi volesse approfondire l'argomento può servirsi dei seguenti repertori dedicati agli aspetti teorici e pratici della Cura dei Contenuti realizzati con Pearltrees:
1. Franco Torcellan: Content Curation


Content Curation - Cura dei Contenuti, by gianfrancomarini

Molto Utile anche questa Playlist realizzata su YouTube da Anna Risi che raccoglie video tutorial in italiano su applicazioni per praticare la cura dei contenuti, intitolata Content Curation.

Cura dei Contenuti e Cassetta degli Atrezzi
La Content Curation non è un nuovo Paradigma dell'Apprendimento che determini la "miracolosa" trasfigurazione di quest'ultimo portandone a soluzione i problemi, ma, molto più modestamente, è uno strumento utile per promuovere abilità e competenze strategiche per affrontare il sovraccarico cognitivo della rete e contribuire a sviluppare negli studenti la capacità di gestire in modo autonomo critico e consapevole il proprio percorso di apprendimento
Dal punto di vista comunicativo può invece costituire una forma di web publishing capace di "rielaborare" in modo personale conoscenze e contenuti noti, per creare nuove conoscenze e nuovi prodotti. Non quindi un ulteriore credo didattico salvifico da aggiungere all'Olimpo della didattica digitale insieme a Flipped Classroom, Storytelling, Gamification, etc. 
La cura dei contenuti"è "solo" uno strumento didattico da aggiungere alla cassetta degli attrezzi dell'insegnante nella sua veste non di tecnico, informatico o teorico, ma di artigiano dell'apprendimento.

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