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Nicola Antonucci, La sfida della complessità - blog di Gabriella Giudici

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Un interessante articolo di Nicola Antonucci dal titolo "La sfida della complessità" che costituisce una vera e propria introduzione alla "teoria della complessità" pubblicato sul blog di Gabriella Giudici. L'articolo di Antonucci è stato pubblicato su La mela di Newton  e si può trovare su ComplexLab: La "sfida della complessità" verso il Terzo Millennio. Su ComplexLab si possono trovare molti altri interessanti articoli di Antonucci sulla teoria della complessità.

Sommario
L'Importanza della teoria della complessità 
1. La Nuova Alleanza 
2. la Nuova scienza 
3. Il Nuovo Evoluzionismo 
4. Introduzione alla teoria delle complessità 

PRIMA PARTE 
Riassumo brevemente i punti salienti della prima parte dell'intervento di Antonucci (1-3)

Teoria della complessità e Filosofia
Premessa del percorso proposto da Antonucci è una storia dell'emergere della teoria della complessità come momento chiave nel dibattito tra scienza e filosofia apertosi tra XIX e XX secolo. La chiave di lettura è molto interessante e propone un excursus della storia della filosofia a partire dall'esigenza del suo autosuperamenento con Marx, Nietzsche e Kierkegaard e dall'affermazione del sapere scientifico. 

Queste le mosse della partita della filosofia nel XIX e XX secolo così come iene ricostruita da Antonucci: 
  • storicismo e diversificazione tra scienze naturali e dello spirito 
  • integrazione delle scienze in un sapere filosofico più ampio (Husserl
  • trasformazione della filosofia in analisi del linguaggio 
  • neopositivismo: filosofia come riflessione metodologica sulla scienza (neopositivismo) 
  • varie forme di "rifiuto della scienza": Heidegger, scuola di Francoforte, ermeneutica, esistenzialismo, etc. 
Riporto l'elenco perché costituisce di per sé un interessante percorso didattico proponibile il quinto anno del liceo. 


Scienze Cognitive
Antonucci evidenzia poi gli sviluppi che hanno portato a una "nuova alleanza" tra scienze e filosofia con: 
  1. le scienze cognitive e il problema della mente;
  2. il ripensamento critico del neopositivismo ad opera di Quine, Kuhn, Feyerabend, Lakatos, etc.;
  3. la nascita della "epistemologia della complessità" proposta come "terza cultura" alternativa tanto a quella umanistica che a quella scientifico - tecnologica.
Antonucci ricostruisce la formazione di questa nuova scienza e del suo modo di procedere legato al computer e alla sperimentazione basata su modelli computazionali. Vengono anche ricostruiti i due principali modelli metodologici degli studi legati alla mente che sono: 
  1. l'approccio "dal basso all'alto" nell'utilizzo dei modelli computazionali, tipico della teoria della complessità 
  2. e quello "dall'alto al basso", proprio degli studi sull'Intelligenza Artificiale classica. 
Progresso
L'abbandono della concezione che l'evoluzione sia caratterizzata da un intrinseco e necessario progresso definibile come accrescimento della complessità media della biosfera (dai batteri all'homo sapiens), deriva dal fatto che se si esamina la distribuzione dei sistemi complessi utilizzando il "valore medio" come misura del variare della complessità. 

Il nuovo evoluzionismo parte invece dalla premessa che in una distribuzione asimmetrica, come quella dei sistemi nell'universo in funzione dalla loro complessità, non sia il valore medio quello che indica la tendenza dell'evoluzione, ma quello modale, cioè il valore con la frequenza più alta. Prendendo in considerazione il valore modale risulta che questo è da sempre fermo al livello dei batteri, quindi non si può dire che l'universo sia caratterizzato da una legge necessaria del progresso verso forme sempre più sviluppate di complessità. L'aumento della complessità media sarebbe, dunque, solo una tendenza secondaria dell'evoluzione.



SECONDA PARTE 
Mi limiterò a indicare i temi trattati senza riassumere il discorso di Antonucci. 

Introduzione alla teoria della complessità

1.Definizione teoria della complessità: studio interdisciplinare dei sistemi adattivi e dei fenomeni emergenti ad essi associati 

2.abbandono oggettività: complessità non è una proprietà intrinseca dei sistemi ma dei modelli con cui sono rappresentati 

Caratteristiche comuni ai sistemi complessi 
3. formati da numerosi componenti di varia complessità 
4. interazioni tra le componenti 
5. assenza gerarchia piramidale 
6. interazione adattiva con l'ambiente 

Classificazione Sistemi Complessi 
7. minimamente complessi 
8. di media complessità 
9. sistemi complessi: tutti quelli della biosfera 

10. problema fondamentale teoria della complessità: quali sono le caratteristiche dell'evoluzione dei sistemi complessi adattivi

11.Margine del Caos: zona intermedia tra ordine (ordine rigido immodificabile) e caos (rinnovamento incessante e irregolare) 

12.Spazio degli stati: spazio matematico in cui viene specificata la situazione di ogni elemento del sistema 

13.Attrattori: punti nello spazio degli stati verso cui converge la traiettoria del sistema 

14. Auto organizzazione di un sistema: situazione che si stabilisce quando un sistema di trova al margine del caos 

15. Fenomeni emergenti: fenomeni imprevedibili in base al modello del sistema complesso, di natura processuale e descrivibili con un linguaggio diverso a quello del modello, la cui esistenza non dipende da singoli elementi del sistema. La vita, il pensiero, l'apprendimento, l'organizzazione sociale, etc. sono tutti fenomeni emergenti. 

Segue una bibliografia introduttiva in italiano molto interessante e completa

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