Questo articolo è stato scritto da Alessandro Tidu, alunno della Classe IV E del Liceo Scientifico "G. Brotzu" di Quartu Sant'Elena, che ha potuto assistere alla edizione 2014 del Festival di Filosofia di Modena carpi Sassuolo, grazie al progetto omonimo organizzato dalla scuola e reso possibile grazie a una donazione privata.
Il Festival della Filosofia si svolge da ben 14 anni nelle tre città di Modena, Carpi e Sassuolo. L'edizione di quest'anno, 2014, era incentrata sul tema della Gloria. Quest'anno esso si è svolto nei giorni 12-13-14 Settembre. Quattro alunni del liceo scientifico G.Brotzu hanno partecipato al festival accompagnati dal prof. Gianfranco Marini, partecipando ad alcune delle lezioni magistrali, visite guidate e quant'altro, che si sono tenute nelle tre città.
Una delle lezioni a cui gli alunni hanno partecipato era intitolata "Web Reputation", ed è stata tenuta da Milad Doueihi, a Carpi, il giorno Sabato 13/09/2014. Milad Douehi è honorary professorial research fellow alla School of Modern languages and cultures dell'Università di Glasgow e si è occupato nelle sue ricerche sia di tematiche religiose che di tematiche legata alla cultura digitale. Secondo Doueihi le due cose sono collegate, infatti il digitale crea un mondo e un “credo” attorno cui si riuniscono le persone legandosi tra loro come in una moderna forma di devozione, in qualche modo la cultura digitale costituisce una sfida alla religione.
Una delle lezioni a cui gli alunni hanno partecipato era intitolata "Web Reputation", ed è stata tenuta da Milad Doueihi, a Carpi, il giorno Sabato 13/09/2014. Milad Douehi è honorary professorial research fellow alla School of Modern languages and cultures dell'Università di Glasgow e si è occupato nelle sue ricerche sia di tematiche religiose che di tematiche legata alla cultura digitale. Secondo Doueihi le due cose sono collegate, infatti il digitale crea un mondo e un “credo” attorno cui si riuniscono le persone legandosi tra loro come in una moderna forma di devozione, in qualche modo la cultura digitale costituisce una sfida alla religione.
Milad Douehi, Modena, Lectio Magistralis su Web reputation |
Il Professor Doueihi ha intrapreso l'intero discorso nella sua lingua madre, ovvero il francese, in presenza di un traduttore che traduceva in italiano ogni frase da lui detta per far capire a tutti il suo discorso. Ha iniziato la lezione con una domanda : Come spiegare il fatto che la gloria, per esempio, e la reputazione, stanno aumentando con l'avvento del digitale nelle vite quotidiane di ogni essere umano? Egli per rispondere parte dalla distinzione tra l'informatica, ovvero la scienza che in principio era una branca della matematica, e il digitale, che converte gli aspetti della nostra vita in qualcosa di intrinseco al digitale stesso. Il professore da qui ha iniziato a parlare approfonditamente del digitale, affermando che siamo costretti a sottometterci al "motore di ricerca". Secondo lui, il digitale è arrivato persino a modificare l'identità degli individui.
Se prima l'identità di ogni individuo era personale e non conosciuta da tutti, ora grazie al digitale l'identità di ciascuno non è più personale e tramite l'analisi dei Big Data"il digitale trasforma l'essere umano in documento". Qui il prof. distingue tre fasi della vita delle "macchine" informatiche :
-Prima fase: le macchine sono "Macchine da calcolo"
-Seconda fase: le macchine sono "Macchine che imparano"
-Terza fase: le macchine sono "Macchine che trasformano l'individuo in documento".
La reputazione digitaleè il risultato di tutte le tracce che lasciamo navigando e agendo nella rete. Non solo le tracce esplicite e consapevoli – un post, una fotografia, uno stato su un social network, ma anche quelle inconsapevoli, i siti che abbiamo visitato, le parole che abbiamo inserito in un motore di ricerca, una transazione economica, un like, un video che abbiamo guardato, un posto fisico e reale in cui siamo stati, e così via. Gli algoritmi dei motori di ricerca mettono insieme tutto questo e costruiscono la nostra identità digitale trasformando l'essere umano in un sistema di dati che sono più reali della stessa persona nella misura in cui la rete sta diventando il principale strumento di comunicazione e il principale ambiente di azione sociale della nostra vita.
Oltre che trasformare l'individuo in documento, queste macchine imparano a diffondere le informazioni che posseggono e a condividerle con le altre macchine. Il risultato è che grazie all'informatica e al digitale, un singolo dato caricato in rete diventa visibile a chiunque, da qualunque parte del mondo. L'informatica e il digitale, dice Milad, possono cancellare, ma non dimenticare, al contrario dell'essere umano, perciò di qualcosa che viene messo in rete, rimarrà sempre una traccia da qualche parte, che il digitale non scorderà mai, ma archivierà per sempre.
A questo punto Doueihi ha fatto un affermazione : "Nel digitale lo spazio in se si trasforma", ovvero all'interno del digitale cambia la percezione che abbiamo di noi stessi e che gli altri hanno di noi. Inoltre cambia anche la popolarità e la celebrità di ogni singolo individuo, semplicemente in base ai dati che vengono mandati in rete.
A proposito di questo argomento si è aperto un altro discorso, quello dei Social Network. Il prof. ha descritto i social network come "una cornice vuota in cui siamo invitati a produrci ed esprimerci". Da qui ha iniziato a parlare delle "amicizie online", che non corrispondo a delle amicizie reali, in quanto l'amicizia dovrebbe essere "qualcosa di intimo che non appartiene al visibile". All'interno del digitale questo cambia completamente, infatti nel digitale l'amicizia è qualcosa di visibile a tutti e di cui da qualche parte rimarrà per sempre una traccia.
Per concludere il suo discorso il professore Milad Doueihi ha ribadito che tutto ciò che prima era nascosto e personale ora è condiviso e visibile a tutti, come già aveva detto, e ha lasciato gli ascoltatori con questa frase : "La macchina ha sempre fatto sognare, ma è l'uomo che sogna." Per non subire questa situazione passivamente ed essere espropriati della propria identità e del proprio agire consapevole, occorre che i cittadini divengano utenti attivi della rete, mentre, rileva Doueihi, la maggioranza degli utenti subiscono queste tecnologie, non sono loro a decidere l'accesso ai siti, interfacce e quindi condizionati dalle piattaforme stesse.
Non appena il professore ha smesso di parlare dal pubblico è partito un caloroso e clamoroso applauso, dopo il quale qualcuno particolarmente interessato ha rivolto delle domande sull'argomento trattato al prof. Milad, che, sempre con l'ausilio del traduttore, ha risposto a tutti i dubbi, lasciando il pubblico con una nuova idea del mondo digitale e della sua interazione con gli esseri umani.
L'immagine di Milad Doueihi è stata presa da: http://www.nuscomunicazione.it/web-reputation-filosofia-open-source/