Con le narrazioni estese si ha la necessità di passare da modelli conoscitivi e interpretativi meccanici a modelli organici per poter comprendere e esaminare il fenomeno narrativo. Le attuali narrazioni sono infatti sempre più caratterizzate dalla mancanza di linearità e gerarchia, non ci sono più confini precisi negli universi narrativi, che diramano in tutte le direzioni dello spazio - tempo le loro storie.
I tradizionali strumenti di analisi, rappresentazione e interpretazione della narratologia e delle semiotica sono insufficienti per cogliere il perpetuo mutare dei tanti filamenti degli universi narrativi in perpetua evoluzione secondo traiettorie imprevedibili e non indirizzate verso un finale univoco. Sempre più gli spazi narrativi appaiono organismi viventi in cui la variabile temporale non è una semplice coordinata riducibile allo svolgimento di una trama - struttura predeterminata e preordinata, ma un complesso ecosistema che interagisce costantemente con l'ambiente sociale, mediatico, culturale, simbolico, etc., in un processo di riassestamento continuo caratterizzato da sviluppi caotici, multidirezionali e impredicibili.
Per tutti questi motivi diviene necessaria l'adozione di modelli desunti dalla biologia, dalla teoria dei sistemi e della complessità. Le opere narrative devono essere pensate come sistemi viventi.
Ecosistemi Narrativi
Questo il problema oggetti di analisi nel saggio curato da Guglielmo Pescatore, Ecosistemi narrativi, dal fumetto alla serie TV, Carocci Editore, 2018.
In un post pubblicato sul suo blog e intitolato Ecosistemi narrativi. Dal fumetto alle serie TV, Luca Rosati, autore di uno degli interventi presenti nel saggio, presenta e recensisce il libro, indicando alcuni dei punti più significativi del paradigma che questo propone: narrazioni come ecosistemi biologici, serialità, pervasività, esperienzalizzazione della narrazione, interazione autore - opera - utente.
Le serie TV come esperienza
Chi volesse approfondire questi aspetti può anche leggere un altro post di Luca Rosati, Le serie TV come esperienza, dove l'autore parte dalla premessa che le opere di narrazione non si presentano più come prodotti chiaramente definiti e delimitati, ma come mondi abitabili da confini aperti che consentono molteplici possibilità di percorrenza e di esperienza.
L'articolo si conclude con la segnalazione di una serie di post di approfondimento che trattano:
- dell'evoluzione delle serie tv;
- dei modelli di previsione del finale;
- del ruolo degli spettatori;
- delle strategie ecosistemiche della televisione.