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L'esperimento di Asch: il conformismo

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Solomon Asch
Nel 1955 Solomon Asch, psicologo statunitense di origine polacca, conduce un esperimento, divenuto in seguito un classico, finalizzato allo studio dei fenomeni di conformità sociale. L'ipotesi di Aschè che l'appartenenza a un gruppo porta a modificare il proprio comportamento, i propri giudizi e, in una certa misura, le proprie percezioni per conformarsi alle aspettative del gruppo. 
Gli interrogativi da cui muove Asch nel suo esperimento del confronto delle linee sono: 
1. Quale grado di autonomia conservano le persone quando sono messe di fronte a una pluralità di individui che esprimono unanimemente valutazioni diverse dalla sua?
2. Quali condizioni limitano gli effetti che la pressione del gruppo esercita sull'individuo?

Conformità Sociale
La conformità è il risultato dell'agire sull'individuo di fattori che tendono a uniformare il suo comportamento a quello del gruppo di appartenenza o del sistema sociale. In linea generale, nella sua interazione con l'ambiente, gruppi, individui e sistemi sociali tendono a sviluppare schemi e sistemi di regole che orientano il loro comportamento e che vengono interiorizzate attraverso meccanismi di socializzazione, costituendo dei riferimenti normativi. Tali norme sociali si presentono come credenze condivise e costituiscono criteri di giudizio e/o azione riguardo a come le persone devono comportasi e devono pensare in determinate situazioni. Tali norme di tipo cognitivo, affettivo e percettivo, che possono essere sia manifeste che implicite, producono uniformità secondo un meccanismo autoreferenziale. 
I nostri comportamenti sono determinati da tali norme senza che ne siamo consapevoli, in altri termini il nostro agire si adatta spontaneamente alla norma ma tale conformità non viene percepita come tale dal soggetto che ritiene di stare agendo liberamente. Il fatto che il "comportamento spontaneo" sia adeguato alla norma, cioè che la conformità sia osservabile, rafforza la validità della norma e la sua capacità di condizionamento. 
 Fattore di conformità è anche l'appartenenza a gruppi, tenderemo a modellare il nostro comportamento su quello dei gruppi di appartenenza (famiglia, amici, ecc.). 
Anche il ruolo che si riviste entro un sistema gerarchico e le autorità che riconosciamo come legittime sono fattori che producono conformità. In questo caso essa è il risultato di una pressione esercitata in modo esplicito sotto forma obbedienza ad un comando impartito da un'autorità. 

Modalità di attuazione della conformità
Le principali modalità secondo cui si manifesta il fenomeno della conformità sono:
1. La condivisione: dalla regolazione reciproca dei comportamenti che si attua entro un gruppo si ha la formazione di una norma che l’individuo sente come propria. In questo caso la conformità è il risultato di un processo autonomo interno al gruppo. Lo studio basilare questo riguardo è l’esperimento detto dell’effetto autocinetico di Muzafer Sherif (1936). 
2. L'acquiescenza: la conformità è prodotta della pressione di un gruppo nei confronti dell’individuo; pressione, tale pressione non è esplicita né coercitiva, ma si esercita attraverso la constatazione da parte di un soggetto delle regolarità dell’altrui comportamento. Il più famoso esperimento sulla pressione di gruppo è stato quello del confronto delle linee di Salomon Asch (1955). 
3. L’obbedienza: la conformità è prodotta da richieste e comandi provenienti da un'autorità riconosciuta come legittima. Lo studio fondamentale di questo fenomeno è quello di Stanley Milgram sull'obbedienza distruttiva o esperimento di Eichmann (1974).

L'esperimento di Asch - Descrizione
Il protocollo sperimentale prevedeva che 8 soggetti, di cui 7 complici dello sperimentatore all'insaputa dell'ottavo, si incontrassero in un laboratorio, per quello che veniva presentato come un normale esercizio di discriminazione visiva. Lo sperimentatore presentava loro delle schede con tre linee di diversa lunghezza in ordine decrescente; su un'altra scheda aveva disegnato un'altra linea, di lunghezza uguale alla prima linea della prima scheda. Chiedeva a quel punto ai soggetti, iniziando dai complici, quale fosse la linea corrispondente nelle due schede. Dopo un paio di ripetizioni "normali", alla terza serie di domande i complici iniziavano a rispondere in maniera concorde e palesemente errata; il vero soggetto sperimentale, che doveva rispondere per ultimo o penultimo, in un'ampia serie di casi iniziava regolarmente a rispondere anche lui in maniera scorretta, conformemente alla risposta sbagliata data dalla maggioranza di persone che aveva risposto prima (Wikipedia)

I risultati
Il 75% dei soggetti si adeguò alla risposta errata del gruppo almeno una volta su 12 somministrazioni. In termini assoluti i soggetti sperimentali diedero risposte palesemente errate in un terzo dei casi (32%), mentre, senza il condizionamento del gruppo le risposte esatte salivano al 98%. Con l'introduzione di un altro soggetto sperimentale, la percentuale delle risposte errate calò al 10%. In un'altra variante fu introdotto un complice che rispondeva sempre correttamente, in questo caso la percentuale di risposte errate fu solo del 5,5%. L'ipotesi del conformarsi del singolo ad una maggioranza unanime risultava quindi verificata.

  

Unanimità e sostegno sociale
Da cosa è prodotto il calo del conformismo? Secondo Asch era la rottura del consenso sociale, dell'unanimità a determinare un maggiore grado di autonomia del giudizio del soggetto. Entro un gruppo la percezione da parte di un soggetto minoritario della incoerenza del gruppo produrrebbe maggiore autonomia. Esperimenti svolti in seguito mostrarono che la rottura dell'unanimità vale per questioni di tipo oggettivo (percettive, fattuali), mentre nel caso di questioni di tipo soggettivo (opinioni) la conformità viene a ridursi considerevolmente a motivo della presenza di un altro soggetto sulle stesse posizioni.
In generale l'effetto Asch si ritiene sia condizionato da tre fattori: unanimità della maggioranza, discrepanza tra il giudizio della maggioranza e i fatti, dimensione numerica del gruppo.

Perché conformarsi?
Perché i soggetti si adeguavano alle pressioni del gruppo? Le risposte fornite dai soggetti sottoposti all'esperimento per spiegare il loro comportamento furono prevalentemente di due tipi: ritenevano che le informazioni in possesso del gruppo fossero più dettagliate di quelle di cui essi disponevano, temevano di rendersi ridicoli rispondendo in modo differente dal quello della maggioranza.
Nella letteratura sull'argomento due sono le risposte motivazioni principali individuate per spiegare i conformarsi alla maggioranza:
1. influenza informativa: secondo Asch l'individuo ci adegua alla maggioranza quando ritiene che questa possieda informazioni più complete e corrette sulla situazione. Fastinger giunge alle stesse conclusioni ma partendo da una differente concezione della funzione dell'uniformità. Il nostro comportamento è guidato da schemi e teorie che ci consentono di sapere come agire nelle diverse situazioni. L'individuo ricerca nel consenso degli altri la conferma di tali regole e credenze per assicurarsi che siano giuste, tenderà quindi a comportarsi in modo da mantenere l'uniformità del gruppo.
2. influenza normativa: il conformarsi alla maggioranza nasce dall'esigenza di essere accettati mostrandosi uguali agli altri. In questo caso, il timore di apparire diversi, spinge gli individui a conformarsi alle attese del gruppo, adottando norme, comportamenti, criteri presenti in esso. 

Linkografia
1. Presentazione Slideshare La norma della conformità
2. Psicologia Sociale: La norma della Confrmità
3. Psicocafe: La norma del conformismo
4. Conformismo.it: Il conformismo
5. Treccani, Enciclopedia delle scienze sociali: Conformismo


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