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Socrate e il concetto

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Socrate scopritore del concetto
In un famoso passo della sua Metafisica così scrive Aristotele:
"D'altra parte, Socrate si occupava di questioni etiche, e non della natura nella sua totalità, ma nell'ambito di quelle ricercava l'universale, avendo per primo fissato la sua attenzione sulle definizioni. (...) Socrate si occupò delle virtù e per primo cercò di dare di esse definizioni universali. Fra i filosofi naturalisti solamente Democrito toccò questo punto, e in scarsa misura, e diede in certo qual modo, una definizione del caldo e del freddo. (...) In effetti due sono le scoperte che si possono a giusta ragione attribuire a Socrate: i ragionamenti induttivi e la definizione universale: scoperte, queste, che costituiscono la base della scienza. (Aristotele, Metafisica, A,6; M,4,178b 17-31, trad. di G. Reale)

Johann Friedrich Greuter, Socrate con i suoi studenti, XVII sec.

La definizione del "Santo" Platone, Eutifrone
Socrate – Ora vedi di dirmi piú chiaro [d] quello che ti domandai poco fa; perché con quella tua prima risposta, amico mio, non mi hai istruito abbastanza. Io ti domandavo che cosa è il santo, e tu mi hai detto solamente che è santo ciò che stai facendo tu ora, accusando d’omicidio tuo padre. 
Eutifrone– E dicevo la verità, o Socrate. 
Socrate– Può darsi: ma certo, o Eutifrone, molte altre azioni ancora tu dici che sono sante. 
Eutifrone– Molte altre, senza dubbio. 
Socrate– Ebbene, tu ricordi che non di questo io ti pregavo, di indicarmi una o due delle molte azioni che diciamo sante; bensì di farmi capire che cosa è in se stessa quella tale idea del santo per cui tutte le azioni sante sono sante. Dicevi, mi pare, che per un’idea unica le azioni [e] non sante non sono sante, e le sante sono sante; o non ti ricordi? 
Eutifrone– Sí, mi ricordo. 
Socrate– E allora insegnami bene questa idea in sé quale è; affinché io, avendola sempre davanti agli occhi e servendomene come di modello, quell'azione che le assomigli, di quante o tu o altri possiate compiere, questa io dica che è santa; quella che non le assomigli, dica che non è.
Schema della definizione di "Santo"dal dialogo di Platone, Eutifrone

Che cos'è il concetto?
Concetto è una parola che deriva dal latino cum - capio che significa prendere insieme, infatti un concetto è una entità astratta che sintetizza un numero molteplice di cose (raccoglie o comprende in se tante cose). per esempio il concetto di "uomo" comprende tutti gli uomini, ma che cosa sarà questo concetto di uomo? Possiamo dire che è quell'insieme di proprietà o caratteristiche che fanno di un qualcosa un uomo, cioè se qualcosa possiede quelle caratteristiche, allora quella cosa è un uomo. 

Osservate questa immagine dopo averla ingrandita e provate a rispondere alla seguente domanda: cos'è una sedia?



Tutte le sedie che vedete sono diverse tra loro, neanche una è uguale all'altra, eppure le chiamiamo tutte "sedie", cioè applichiamo a loro la stessa etichetta, la parola sedia, ma qual'è il concetto di sedia? Quale o quali tra le tante caratteristiche che vedete in queste sedie rappresenta il concetto di sedia? 

Io posso fornire la definizione di sedia e riconoscere una certa cosa come "sedia", solo se possiedo il concetto di sedia, cioè solo se conosco quale o quali proprietà (caratteristiche) una cosa deve possedere perché sia una sedia. 

Secondo Socrate per poter definire una cosa (sedia, uomo, giallo, bene, giusto, bello, ecc.) devo conoscere il concetto di quella cosa, il metodo per scoprire il concetto è l'induzione

L'induzione è un procedimento che consiste nell'esaminare tutte le cose di un certo tipo (per esempio tutte le sedie dell'immagine), confrontandole tra loro, per scoprire quali sono le caratteristiche che hanno in comune e che costituiscono il concetto di sedia, fino a trovare quelle caratteristiche che identificano una sedia come tale. 

Per esempio essere di legno non è una caratteristica che definisca una sedia, dato che esistono sedie di metallo; potercisi sedere sopra è invece una caratteristica che una sedia deve avere (non chiameremo sedia un qualcosa su cui è impossibile sedersi), ma il potercisi sedere sopra non è una caratteristica sufficiente a definire qualcosa come sedia (posso sedermi anche sopra un gradino o un letto). Come vedete la cosa non è tanto semplice e richiede che ci sia un dialogo teso a trovare un accordo su cosa sia una certa cosa, specie quando si ha a che fare non con cose concrete come le sedie (e non è semplice definire cosa sia una sedia come vi sarete accorti), ma con cose astratte come l'amore, il bene, l'amicizia, ecc. ecc.



Storia a Fumetti: Le avventure di Cristoforo Colombo

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La storia della scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo raccontata a fumetti da Antonio Mura, III F, Liceo "G. Brotzu", Quartu Sant'Elena, a.s. 2013/14.

Finalmente rivelata dall'indagine storiografica la verità sullo scopo del viaggio di Colombo :)


Edynco: ambiente per la creazione di mappe di apprendimento

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Cos'è Edynco

Edyncoè una web app che consente di realizzare mappe di apprendimento o learning map e che offre molte funzionalità al punto da costituire un vero e proprio ambiente collaborativo di apprendimento


Cosa offre Edynco in sintesi
Edyncosi propone di fornire: 
- brevi spiegazioni; 
- risorse multimediali; 
- percorsi di apprendimento; a sostegno e integrazione del processo di insegnamento/apprendimento 
Edynco consente di realizzare in pochi e semplici passaggi una mappa e di linkare nei suoi nodi elementi multimediali quali: siti e pagine web, immagini, mappe, video, audio, ecc. 

Particolarità di Edynco: i quiz
Peculiarità di Edynco è quella di poter realizzare e includere nelle sue mappe di apprendimento quiz di vari formati (vero/falso, scelte multiple, scelta singola, completamenti ). Questi possono essere realizzati con un editor semplice ma molto completo che consente:
- di inserire nella domanda immagini, video, ecc.   
- di formattare il testo 
- di inserire una introduzione al test 
- di inserire commenti per ogni risposta corretta o sbagliata 
- di indicare la durata del test e la modalità casuale di visualizzazione delle domande 

come si presenta una learning map realizzata con Edynco


Particolarità di Edynco: le microlezioni
E' anche possibile inserire nella mappa delle micro lezioni che possono essere registrate e quindi incorporate come file audio nei suoi nodi. E' prevista la possibilità di utilizzare immagini che accompagnano la spiegazione audio e di creare un vero e proprio slide show. 

Condivisione
Edynco permette inoltre di incorporare la mappa in un blog o sito web, di inviare il link via mail, di esportare la mappa per utilizzarla in una lim . Naturalmente è anche possibvile condividerla nei principali social network ed esportarla verso i principali LMS come Moodle. 

Collaborazione e Corsi
Molto interessante la possibilità di creare gruppi di studenti che possono realizzare collaborativamente una mappa e possono avviare discussione online su di essa e sui singoli nodi E' anche possibile creare corsi completi su un argomento formati da mappe di apprendimento, video, documenti, immagini, PDF, Quiz, lezioni in formato audio e video, 

Versione libera e a pagamento
La registrazione ad Edynco è gratuita e l'uso è libero. La versione gratuita di uso pubblico e libero offre 1000 MB di spazio e consente di realizzare 5 mappe. Le versioni a pagamento consentono di avere più spazio, realizzare un numero illimitato di mappe,. e, soprattutto, di poter creare gruppi di studenti e aggiungere più educatori (insegnanti. tutor, ecc.). 
I prezzi sono abbordabili anche per una scuola "morta di fame" e con "le pezze al culo" come quella italiana, infatti la versione completa ha un costo di 84 euro all'anno. 

Valutazione complessiva
In questi anni ho recensito molti strumenti web utilizzabili in ambito didattico, sempre dopo averli provati personalmente e utilizzati con i miei studenti. Edynco è uno dei più completi, interessanti e facili da usare che io abbia mai provato. 

LINK UTILI 
App per usare Edynco su sistemi android
Demo su come usare una learning Map 
come costruire una learning map con Edynco 
come creare quiz con Edynco
come realizzare micro lezioni con Edynco

Nietzsche: presentazione su "Sull'utilità e il danno della storia"

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Presentazione realizzata con Mindomo e utilizzata per la spiegazione in aula delle Considerazioni inattuali di Nietzsche. Mindomo consente di creare mappe di apprendimento e di realizzare a partire da queste delle presentazioni tipo Slideshow
Il vantaggio di utilizzare tali strumenti è che gli studenti possono fruire di questo materiale anche da casa e servirsene per studiare e/o ripassare gli argomenti o per porre domande e fare commenti qualora sia disponibile uno spazio virtuale adibito a tale scopo come un forum, una chat, un sistema di videoconferenza, tutti strumenti disponibili gratuitamente in rete e che non richiedono competenze professionali per essere adoperati.

link diretto


Make your own mind maps with Mindomo.

Filosofia a fumetti: le avventure di Socrate e la sua filosofia

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Una versione a fumetti della vita e della ancora più celebre morte di Socrate reinventata e disegnata con qualche piccola libertà rispetto alla realtà storica. Del resto, come diceva lui, sappiamo di non sapere e per questo immaginiamo. La storia è stata immaginata e disegnata da Antonio Mura, III F, liceo scientifico "G. Brotzu", Quartu Sant'Elena, a.s. 2013/14

Studiare con Edynco

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Edynco: servizio di web learning 
Edynco è un servizio che consente di realizzare percorsi di apprendimento utilizzando risorse reperibili sul web o prodotte dal docente e/o dagli studenti e organizzare tali risorse attraverso una mappa di apprendimento. E' possibile accompagnare ogni risorsa con le istruzioni su come essa debba essere utilizzata da parte degli studenti.
Edynco funge da piattaforma per il web learning, in termini più specifici rende possibile offrire una spazio virtuale per apprendere contenuti disciplinari o interdisciplinari in modalità blended learning o flipped learning.
Infatti, se le risorse sono state selezionate in modo opportuno e organizzate in modo da formare un percorso chiaro e coerente, allo studente viene offerta la possibilità di procedere autonomamente nello studio di concetti e contenuti.

Edynco: percorso assistito di apprendimento
Lo studente non viene lasciato solo in questa attività, infatti, grazie ad un forum specifico presente per ogni mappa e attivabile a partire da essa, può essere guidato e assistito dal docente, dai tutor (altri docenti) o in modalità peer tutoring (qualora i tutor siano individuati tra i compagni). Esiste anche un sistema di messaggistica interna docente - studenti, studente - studente, che permette al docente di inviare istruzioni, assegnare compiti, guidare le attività e agli studenti di richiedere chiarimenti, effettuare domande, ecc.

Edynco: un esempio: Restaurazione, Congresso di Vienna e moti del '20 e del '30
Per descrivere le altre funzionalità di questo servizio e valutarne l'efficacia è più utile utilizzare un esempio. Per testare Edynco ho scelto la classe IV del Liceo Scientifico in cui insegno e ho deciso di sperimentare una modalità di lavoro basata sul paradigma della Flipped Classroom. L'argomento trattato è la restaurazione e i moti del '20 e del '30. Ho predisposto una mappa su: Restaurazione, Congresso di Vienna e moti del '20 e '30.

Edynco: creazione e attività del gruppo classe
Ho quindi sfruttato una funzionalità presente in Edynco creando un gruppo che ho denominato IV F, quindi ho invitato, via e-mail, gli studenti a iscriversi a tale gruppo. Fin qui la maggiore difficoltà è stata quella di ottenere il corretto indirizzo e-mail da parte degli studenti.
A questo punto l'attività può prendere avvio, a casa gli studenti tramite il web porteranno avanti lo studio degli argomenti utilizzando le video lezioni, audio lezioni, schemi, mappe, filmati, appunti, microlezioni, quiz, ecc. e, naturalmente, utilizzando il manuale scolastico. Potranno interagire tra loro, con il docente e con i tutor, utilizzando gli strumenti forniti da Edynco (forum, messagistica).
Il tempo guadagnato spostando la tradizionale lezione nello spazio virtuale del web sarà riservato a lavori di approfondimento condotti collaborativamente in aula dagli alunni con la supervisione del docente.

Edynco: tra content curation e piattaforma LMS
Edynco, rispetto alle tradizionali piattaforma di e-learning o LMS mostra molti vantaggi:
1. In primo luogo non richiede installazione, configurazione e lunghi tempi di apprendimento per essere utilizzato da docenti e studenti, In questo senso rientra a pieno titolo nella categoria dei webware o servizi web 2.0 che sono orientati ad un uso immediato, senza installazione e senza complesse procedure di apprendimento;
2. In secondo luogo non siamo di fronte ad un ambiente altamente formale e rigidamente chiuso rispetto al web. Come grafica questo servizio risulta gradevole ed essenziale, la grafica è tale da comportare una comprensione immediata delle varie funzionalità. Risulta inoltre aperto al web. Infatti la mappa può essere pubblicata e visualizzata da chiunque, anche da chi non è registrato al servizio, è inoltre possibile usare Edynco come strumento per raccogliere e ordinare le risorse presenti sul web.
3. Edynco può essere paragonato agli strumenti che vengono utilizzati nella content curation. A differenza di questi, oltre a consentire l'individuazione e categorizzare di risorse presenti sul web, Edynco permette anche di organizzarle secondo un percorso didattico e di guidare e/o accompagnare lo studente in tale percorso.

Edynco: Una valutazione
L'uso del servizio offerto da Edynco si è dimostrato molto pratico e non ha creato particolari problemi di adattamento o ambientazione da parte degli studenti. Consente inoltre di realizzare un apprendimento in tempi più rapidi e di migliore qualità e permette al docente e agli studenti di comunicare al di là del tempo classe, ottenendo il duplice effetto di rafforzare i legami interpersonali all'interno del gruppo e di sviluppare il percorso formativo nel senso di una maggiore cooperazione e collaborazione.
Per quanto riguarda possibili implementazioni di nuove funzionalità sarebbe interessante snellire la comunicazione via forum rendendo possibile gli interventi in formato audio. Studenti e docenti potrebbero comunicare sia in forma testuale che vocalmente, con l'uso di un microfono, cosa che renderebbe più semplice e rapida l'interazione comunicativa.
L'inserimento tra gli strumenti di impaginazione e formattazione della mappa di un pulsante del tipo "copia stile" semplificherebbe le procedure di realizzazione della mappa.


LINK UTILI
Edynco
Mappa di apprendimento sulla Restaurazione


L'esperimento di Milgram e il principio di autorità

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Milgram e il principio di autorità
Stanley Milgram
Nel 1961 Stanley Milgram, psicologo sociale statunitense, realizzò un esperimento il cui scopo era quello di studiare il comportamento di soggetti cui un'autorità ordini di eseguire azioni contrastanti con i valori dei soggetti stessi. L'interesse di Milgram per il problema dell'autorità e dell'obbedienza all'autorità nasceva anche da circostanze storiche legate al processo ad Adolf Eichmann, organizzatore dello sterminio degli ebrei da parte dei nazisti nella seconda guerra mondiale, che si tenne a Gerusalemme qualche mese prima dell'esperimento. Eichmann giustificò il suo comportamento asserendo  che si limitava a eseguire degli ordini senza alcun odio nei confronti degli ebrei. Con il suo esperimento Milgram volle rispondere alla domanda: "E' possibile che Eichmann e i suoi milioni di complici stessero semplicemente eseguendo degli ordini?"
In altri termini lo scopo di Milgram era quello di studiare come si attui la determinazione del comportamento individuale in un sistema politico - sociale gerarchico e autoritario che impone l'obbedienza.
Nel caso specifico dell'esperimento di Milgram l'autorità "legittima"è quello di uno scienziato che compie un esperimento nel corso del quale chiede al soggetto di obbedire a degli ordini che contrastano con le convinzioni morali del soggetto stesso.

Descrizione dell'esperimento

Il reclutamento
Vennero reclutati "40 soggetti di sesso maschile, di diversa età e livelli socio-professionali, attraverso la pubblicazione di un annuncio pubblicitario sulla stampa. Tale annuncio prevedeva, tra l'altro, un modico compenso più un rimborso spese per i partecipanti all'esperimento, basato sullo studio della memoria e sulla valutazione delle "punizioni" impartite ai soggetti sperimentali ai fini dell'apprendimento"1.

La prova
L'esperimento venne tenuto presso i locali dell'università di Yale e i partecipanti vennero informati dettagliatamente e in modo molto formale sulla dinamica dell'esperimento e le sue finalità, tutto ciò per rafforzare maggiore credibilità all'esperimentano e all'autorità dello scienziato. Vennero quindi assegnati i ruoli di "allievo" e "insegnante" con un sorteggio truccato, il realtà l'allievo era un complice, al soggetto ignaro veniva sempre assegnata la parte di insegnante. La prova consisteva nella lettura di coppie di parole da parte dell'insegnante all'allievo, per esempio: anatra / selvaggia, scatola / azzurra, ecc. L'insegnante ripeteva quindi la seconda parola della coppia insieme a 4 parole tra le quali l'allievo doveva individuare quella corretta perché associata in precedenza al termine. Per esempio "azzurra", "auto, acqua, scatola, lampada".


La punizione
Qualora la risposta fosse stata errata, l'insegnante doveva punire l'allievo con una scarica elettrica di intensità crescente agendo su una serie di 30 interruttori posti in un pannello a cui era associata una tensione eletrtica che andava da 15 V fino a 450 V e ordinate in gruppi di 4 interruttori etichettati con scritte quali: 1-4 scossa leggera, 13 - 16 scossa molto forte, fino a 25 - 28 attenzione scossa molto pericolosa, 29 - 30 XXX. Al soggetto ignaro veniva fatta provare la scossa somministrata dalla terza leva a 45 V. Naturalmente il complice sbagliava e l'insegnante doveva infliggergli una scossa aumentando gradualmente l'intensità elettrica di questa. L'attore complice, legato a una sedia, simulava un dolore crescente: gemiti, urla disperate, invocazioni di soccorso. A 270 V emetteva un urlo lancinante e dopo i 300 V simulava uno svenimento e rantolava come fosse in fin di vita.


Il conflitto
L'insegnante viveva una stato d'ansia determinato dal conflitto insorgente tra i suoi valori e principi morali e gli ordini di un'autorità che egli riconosceva come legittima e che gli ordinava di continuare l'esperimento nonostante le condizioni dell'allievo. Gli ordini dello scienziato erano: "l'esperimento richiede che lei continui", "è assolutamente indispensabile che lei continui", "non ha altra scelta, deve proseguire". Solo se il soggetto si rifiutava anche dopo che tali ordini venivano impartiti l'esperimento veniva interrotto e veniva rivelata la vera finalità della ricerca. I soggetti reagivano anche fisicamente son: tremore, aumento della sudorazione, balbettii, proteste, mordendosi le labbra, ecc. ma si sentivano, per la maggior parte, comunque in dovere di obbedire all'autorità.

replica dell'esperimento di Milgram

Le Variazioni
Per avere una visione organica e completa del fenomeno dell'obbedienza furono introdotte numerose variazioni rispetto all'esperimento standard. 
Variazione 1:  3 maestri, due erano complici e 1 il soggetto ignaro. I complici si ritirano dall'esperimento (a 150 V e a 210 V), questo fece aumentare il numero dei soggetti che si rifiutarono di eseguire gli ordini .
Variazione 2: si lascia libero il soggetto di decidere intensità della scosse e lo scienziato - sperimentatore esce dalla stanza. In assenza dell'esperto che incarna l'autorità si ha un calo dell'obbedienza.
Variazione 3: presenza di 2 sperimentatori che mostrano disaccordo sulla prosecuzione della prova. In questo caso, sostenuti da una delle due figure in cui si incarna l'autorità, tutti i soggetti si rifiutano di proseguire.
La seguente tabella mostra i risultati delle 4 versioni, la standard e le altre 3



Un altro tipo di variazioni è riportato nella tabella seguente, si nota come al diminuire della distanza tra il soggetto e la vittima aumenta il numero dei soggetti disobbedienti.


I Risultati
La scossa media massima che venne inflitta nel corso dell'esperimento fu di 360 V e nel 62% dei casi i soggetti giunsero a 450 V somministrando la scossa più elevata, quella che corrispondeva alla morte.

La spiegazione dell'esperimento di Milgram
Secondo Milgram “E’ l’estrema disponibilità di persone adulte a seguire fino all’estremo l’ordine di un’autorità, quella che rappresenta la principale scoperta di questo studio” (1976).
Interpretare questa estrema disponibilità è un'operazione piuttosto complessa.
In primo luogo l'educazione all'obbedienza è parte costitutiva dei più elementari processi di socializzazione. La società, attraverso varie istituzioni (scuola, famiglia, gruppi, lavoro, ecc.), condiziona sin dall'infanzia l'individuo a sottostare alla regola dell'obbedienza all'autorità legittima, che costituisce uno dei fondamenti della vita associata. 
In secondo luogo si verifica il fenomeno della ridefinizione della situazione che porta ad una distorsione percettiva della stessa che disinnesca il conflitto tra norme cui il soggetto è sottoposto. La situazione in cui si sviluppa l'esperimento porta infatti i soggetti a inserire il comportamento disumano che essi adottano nei confronti della vittima, in un contesto nel quale esso è compatibile con i valori e le credenze del soggetto stesso. L'azione violenta viene quindi sentita come ragionevole e oggettivamente necessaria. Infatti il soggetto tende a percepire nello sperimentatore un'autorità legittima verso cui si sente obbligato e giustifica il suo comportamento punitivo nei confronti della vittima come utile alla scienza, focalizzando la sua percezione sugli ordini impartiti dallo sperimentatore e ponendo in secondo piano le reazioni della vittima. Quello che in altri contesti sarebbe per lo stesso soggetto un comportamento riprovevole e disumano, appare quindi legittimo e adeguato, in tale contesto la sua valenza negativa viene soppressa. Si tenga inoltre presente che l'esperimento avviene molto rapidamente e il soggetto ha difficoltà a comprendere che la regola (obbedienza all'autorità) non è adeguata al caso che sta vivendo. 
La forza con cui la regola dell'obbedienza si impone nel conflitto con altre norme morali (non esercitare violenza gratuita su una vittima inerme) è sostenuta anche dal concorrere di altre norme tramite cui si esercita la pressione sociale. Infatti disobbedire allo sperimentatore comporta negare la sua autorità e competenza, contravvenire all'impegno che si è preso con lui. Per di più la disobbedienza verrebbe ad inficiare il comportamento tenuto fino a quel momento dal soggetto, mettendo in questione l'immagine complessiva di sé che egli possiede. Infatti se decide di non somministrare la scossa ad un livello più alto, come può giustificare quella appena somministrata? Se interrompe la sua azione punitiva deve ammettere che il suo comportamento fino a quel momento è stato sbagliato.

Lo stato eteronimico 
Si definisce eteronomo lo stato in cui un soggetto agente riceve da fuori di sé la norma della propria azione. Il termine è usato in contrapposizione ad autonomia. Lo stato eteronimico viene indotto dal fatto che il soggetto riconosce come dotata di autorità la figura dello scienziato e percepisce se stesso come inserito in una struttura gerarchica e in posizione subordinata allo scienziato ai cui ordini ritiene di dovere obbedire. Il carattere eteronomo della situazione consiste quindi nel fatto che il proprio comportamento è percepito come totalmente dettato dagli ordini ricevuti e non frutto della propria volontà, del proprio arbitrio. Il soggetto sta eseguendo gli ordini di un'autorità legittima in una situazione i cui elementi, grazie alla ridefinizione della situazione e alla distorsione percettiva, sono complessivamente coerenti con le sue convinzioni, non si sente pertanto responsabile di quello che sta facendo, ma sono le autorità ad esserlo. Egli si sente responsabile verso le autorità non verso le azioni che compie. Questo è dimostrato da come il soggetto percepisce se stesso, infatti egli non attribuisce l'azione a motivazioni personali, né questa ha conseguenze nel giudizio che ha di sé, considera la sua azione violenta e crudele come estranea alla sua natura.

Conclusioni 
La conclusione di Milgram è che: "persone normali, che fanno il loro lavoro e senza alcuna particolare ostilità nei confronti delle vittime, possono diventare terribili parti attive in un processo di distruzione: anche quando gli effetti si rivelano in tutta la loro gravità, poche persone hanno le risorse necessarie per resistere ad una autorità" (Milgram, 1974). 
Anche Miller sottolinea la potenza della regola per cui si deve obbedire all'autorità legittima come spiegazione dei risultati dell'esperimento:  “L’ansia dimostrata dai soggetti durante l’esperimento fece apparire con chiarezza lo straordinario impatto dell’autorità: un campione di soggetti presumibilmente normali, di “brave persone”, era stato indotto ad andare contro i propri principi, accanendosi con una vittima che si lamentava, solo per eseguire un ordine che veniva dall’autorità”. (Miller, 1986)

Validità dell'esperimento di Milgram
L'esperimento di Milgram costituisce un classico della psicologia sociale e degli studi su autorità e conformismo, è stato replicato innumerevoli volte in paesi diversi e tempi diversi e ha sempre dato risultati simili. 
Le critiche rivolte all'esperimento furono di vario tipo:
1. di carattere etico, potenziali danni arrecati ai soggetti dell'esperimento per l'esperienza traumatica vissuta. 2. di carattere metodologico: l'impiego dell'inganno nei confronti del soggetto piuttosto che di strategie di role - playing in cui il soggetto è informato e consapevole
3. di carattere sostanziale: la gratuità del paragone tra la situazione sperimentale create da Milgram e la Shoa.

Sitografia
Per scrivere questo post ho ripreso, sintetizzandoli, parafrasandole e integrandole, i contenuti presenti nei seguenti articoli:
Wikipedia: Esperimento Milgram
Fasf Uniba: presentazione Milgram (1963, 1974, 1976)
conformismo.it: Autorità
Psicocaffe: 6 esperimenti psicologici da ricordare - 5 Milgram e l'obbedienza
Palmonari - Cavazza, presentazione, capitolo 5, Stanley Milgram
video su una replica dell'esperimento di Milgram
video su un'altra replica dell'esperimento di Milgram (sottotitoli in italiano)
recensione a Obbedienza all'autorità. Uno sguardo sperimentale, di Stanley Milgram



Kahoot: piattaforma blended learning per l'apprendimento basato sul gioco game-based learning

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Kahoot è un social media che offre un servizio basato su un approccio ludico all'apprendimento o game-based learning. L'idea che rende peculiare Kahoot rispetto ad altri strumenti per la creazione e somministrazione di quiz dedicati alla didattica,è relativa al momento dell'esecuzione del test, che si svolge in modo divertente e collettivamente. 

Che cos'è Kahoot
Kahoot è un servizio web 2.0 che consente di realizzare dei quiz e che la classe intera affronta giocando in aula. Ispirato alla pedagogia digitale basata sul gioco è una piattaforma di blended learning, di tipo collaborativo, per la creazione e fruizione da parte della classe di test. Kahoot consente di realizzare test della tipologia "a scelta singola". Il suo utilizzo è free e richiede una semplice registrazione che è gratuita. E' possibile condividere il quiz nei principali social network (Facebook, Twitter, Pinterest, Google +, ecc.).

Come si crea il quiz
La creazione del quiz è molto semplice e alla portata di chiunque. Si da un titolo al quiz, si inseriscono le domande. Per ogni domanda occorre inserire il testo della domanda, le 4 possibili risposte e indicare quella corretta. E' anche possibile inserire immagini o video per ciascuna domanda. In conclusione si può inserire un'immagine che funge da copertina del quiz, decidere in quale ordine somministrare le domande, decidere se le risposte devono essere mescolate in modo casuale, stabilire se si deve avere un punteggio per ogni risposta e anche indicare il tempo per la soluzione di ogni domanda.

Come si somministra il Quiz
Il testo delle domande viene proiettato in aula davanti all'intera classe con un videoproiettore o utilizzando una Lim. Gli studenti utilizzando i loro device personali (tablet, smartphone, ecc.) si collegano a Kahoot, inseriscono il PIN del quiz, che compare sulla proiezione a parete o sulla LIM, rispondono dal loro smartphone alle domande che appaiono sullo schermo, dopo avere scelto un loro username. Al termine del tempo previsto per la domanda compaiono, visibili a tutti, le risposte esatte, quelle sbagliate e il punteggio di ciascuno dei partecipanti e così via fino alla fine. Alla conclusione apparirà sullo schermo il risultato complessivo finale dell'intera classe con il punteggio di ognuno dei partecipanti.

Approccio didattico
Kahoot si basa sui principi della game based pedagogy o pedagogia del gioco e dell'apprendimento e sulle possibilità offerte dal web di realizzare un approccio all'apprendimento di tipo blended learning e centrato su chi apprende - learner centered.
Molto utile la possibilità di rendere gli studenti protagonisti anche della fase di creazione del Quiz, con Kahoot, infatti, questa operazione è facile e divertente.

Un Esempio
Ecco un test realizzato per testare Kahoot e relativo alla filosofia di Socrate, cliccare sul link per eseguirlo, collegatevi con il vostro smartphone al sito https://kahoot.it/ e digitate il PIN che apparirà sul display del vostro PC nell'apposito spazio presente sul display del vostro smartphone, quindi cliccate enter e cominciate: Test filosofia di Socrate



L'esperimento di Asch: il conformismo

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Solomon Asch
Nel 1955 Solomon Asch, psicologo statunitense di origine polacca, conduce un esperimento, divenuto in seguito un classico, finalizzato allo studio dei fenomeni di conformità sociale. L'ipotesi di Aschè che l'appartenenza a un gruppo porta a modificare il proprio comportamento, i propri giudizi e, in una certa misura, le proprie percezioni per conformarsi alle aspettative del gruppo. 
Gli interrogativi da cui muove Asch nel suo esperimento del confronto delle linee sono: 
1. Quale grado di autonomia conservano le persone quando sono messe di fronte a una pluralità di individui che esprimono unanimemente valutazioni diverse dalla sua?
2. Quali condizioni limitano gli effetti che la pressione del gruppo esercita sull'individuo?

Conformità Sociale
La conformità è il risultato dell'agire sull'individuo di fattori che tendono a uniformare il suo comportamento a quello del gruppo di appartenenza o del sistema sociale. In linea generale, nella sua interazione con l'ambiente, gruppi, individui e sistemi sociali tendono a sviluppare schemi e sistemi di regole che orientano il loro comportamento e che vengono interiorizzate attraverso meccanismi di socializzazione, costituendo dei riferimenti normativi. Tali norme sociali si presentono come credenze condivise e costituiscono criteri di giudizio e/o azione riguardo a come le persone devono comportasi e devono pensare in determinate situazioni. Tali norme di tipo cognitivo, affettivo e percettivo, che possono essere sia manifeste che implicite, producono uniformità secondo un meccanismo autoreferenziale. 
I nostri comportamenti sono determinati da tali norme senza che ne siamo consapevoli, in altri termini il nostro agire si adatta spontaneamente alla norma ma tale conformità non viene percepita come tale dal soggetto che ritiene di stare agendo liberamente. Il fatto che il "comportamento spontaneo" sia adeguato alla norma, cioè che la conformità sia osservabile, rafforza la validità della norma e la sua capacità di condizionamento. 
 Fattore di conformità è anche l'appartenenza a gruppi, tenderemo a modellare il nostro comportamento su quello dei gruppi di appartenenza (famiglia, amici, ecc.). 
Anche il ruolo che si riviste entro un sistema gerarchico e le autorità che riconosciamo come legittime sono fattori che producono conformità. In questo caso essa è il risultato di una pressione esercitata in modo esplicito sotto forma obbedienza ad un comando impartito da un'autorità. 

Modalità di attuazione della conformità
Le principali modalità secondo cui si manifesta il fenomeno della conformità sono:
1. La condivisione: dalla regolazione reciproca dei comportamenti che si attua entro un gruppo si ha la formazione di una norma che l’individuo sente come propria. In questo caso la conformità è il risultato di un processo autonomo interno al gruppo. Lo studio basilare questo riguardo è l’esperimento detto dell’effetto autocinetico di Muzafer Sherif (1936). 
2. L'acquiescenza: la conformità è prodotta della pressione di un gruppo nei confronti dell’individuo; pressione, tale pressione non è esplicita né coercitiva, ma si esercita attraverso la constatazione da parte di un soggetto delle regolarità dell’altrui comportamento. Il più famoso esperimento sulla pressione di gruppo è stato quello del confronto delle linee di Salomon Asch (1955). 
3. L’obbedienza: la conformità è prodotta da richieste e comandi provenienti da un'autorità riconosciuta come legittima. Lo studio fondamentale di questo fenomeno è quello di Stanley Milgram sull'obbedienza distruttiva o esperimento di Eichmann (1974).

L'esperimento di Asch - Descrizione
Il protocollo sperimentale prevedeva che 8 soggetti, di cui 7 complici dello sperimentatore all'insaputa dell'ottavo, si incontrassero in un laboratorio, per quello che veniva presentato come un normale esercizio di discriminazione visiva. Lo sperimentatore presentava loro delle schede con tre linee di diversa lunghezza in ordine decrescente; su un'altra scheda aveva disegnato un'altra linea, di lunghezza uguale alla prima linea della prima scheda. Chiedeva a quel punto ai soggetti, iniziando dai complici, quale fosse la linea corrispondente nelle due schede. Dopo un paio di ripetizioni "normali", alla terza serie di domande i complici iniziavano a rispondere in maniera concorde e palesemente errata; il vero soggetto sperimentale, che doveva rispondere per ultimo o penultimo, in un'ampia serie di casi iniziava regolarmente a rispondere anche lui in maniera scorretta, conformemente alla risposta sbagliata data dalla maggioranza di persone che aveva risposto prima (Wikipedia)

I risultati
Il 75% dei soggetti si adeguò alla risposta errata del gruppo almeno una volta su 12 somministrazioni. In termini assoluti i soggetti sperimentali diedero risposte palesemente errate in un terzo dei casi (32%), mentre, senza il condizionamento del gruppo le risposte esatte salivano al 98%. Con l'introduzione di un altro soggetto sperimentale, la percentuale delle risposte errate calò al 10%. In un'altra variante fu introdotto un complice che rispondeva sempre correttamente, in questo caso la percentuale di risposte errate fu solo del 5,5%. L'ipotesi del conformarsi del singolo ad una maggioranza unanime risultava quindi verificata.

  

Unanimità e sostegno sociale
Da cosa è prodotto il calo del conformismo? Secondo Asch era la rottura del consenso sociale, dell'unanimità a determinare un maggiore grado di autonomia del giudizio del soggetto. Entro un gruppo la percezione da parte di un soggetto minoritario della incoerenza del gruppo produrrebbe maggiore autonomia. Esperimenti svolti in seguito mostrarono che la rottura dell'unanimità vale per questioni di tipo oggettivo (percettive, fattuali), mentre nel caso di questioni di tipo soggettivo (opinioni) la conformità viene a ridursi considerevolmente a motivo della presenza di un altro soggetto sulle stesse posizioni.
In generale l'effetto Asch si ritiene sia condizionato da tre fattori: unanimità della maggioranza, discrepanza tra il giudizio della maggioranza e i fatti, dimensione numerica del gruppo.

Perché conformarsi?
Perché i soggetti si adeguavano alle pressioni del gruppo? Le risposte fornite dai soggetti sottoposti all'esperimento per spiegare il loro comportamento furono prevalentemente di due tipi: ritenevano che le informazioni in possesso del gruppo fossero più dettagliate di quelle di cui essi disponevano, temevano di rendersi ridicoli rispondendo in modo differente dal quello della maggioranza.
Nella letteratura sull'argomento due sono le risposte motivazioni principali individuate per spiegare i conformarsi alla maggioranza:
1. influenza informativa: secondo Asch l'individuo ci adegua alla maggioranza quando ritiene che questa possieda informazioni più complete e corrette sulla situazione. Fastinger giunge alle stesse conclusioni ma partendo da una differente concezione della funzione dell'uniformità. Il nostro comportamento è guidato da schemi e teorie che ci consentono di sapere come agire nelle diverse situazioni. L'individuo ricerca nel consenso degli altri la conferma di tali regole e credenze per assicurarsi che siano giuste, tenderà quindi a comportarsi in modo da mantenere l'uniformità del gruppo.
2. influenza normativa: il conformarsi alla maggioranza nasce dall'esigenza di essere accettati mostrandosi uguali agli altri. In questo caso, il timore di apparire diversi, spinge gli individui a conformarsi alle attese del gruppo, adottando norme, comportamenti, criteri presenti in esso. 

Linkografia
1. Presentazione Slideshare La norma della conformità
2. Psicologia Sociale: La norma della Confrmità
3. Psicocafe: La norma del conformismo
4. Conformismo.it: Il conformismo
5. Treccani, Enciclopedia delle scienze sociali: Conformismo

Zimbardo: l'esperimento carcerario di Stanford (Stanford Prison Experiment)

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Il male come mostruosità
La concezione tradizionale e popolare del male si fonda sull'idea che le azioni efferate e crudeli siano il risultato di personalità mentalmente o geneticamente compromesse, si tratta della concezione del male come causato dalla "mostruosità" e non imputabile ad altri fattori. Coloro che compiono il male sono non - uomini ed è dentro di essi che bisogna indagare per scoprire la causa del male. Tale concezione deve il suo successo e la sua diffusione al fatto che è rassicurante, noi uomini non siamo così, non faremo mai niente del genere. Non solo siamo di fronte a una idea del male assolutoria nei confronti degli individui, ma anche della società, il sistema sociale e gli individui che ne fanno parte possono continuare a identificarsi con il bene e pensare di essere assolti da ogni responsabilità. Tale rappresentazione ingenua del male si fonda su una dicotomia assoluta, da una parte il male radicale, dall'altra il bene, entità antitetiche e che si escludono vicendevolmente.

L'assoluzione dalla responsabilità
Philip Zimbardo in una foto del 1971
Nel suo saggio "Effetto Lucifero" così riassume la questione Zimbardo: "L'idea che un abisso invalicabile separi le persone buone da quelle cattive è consolante per almeno due ragioni. Anzitutto, crea una logica binaria, in cui il Male è essenzializzato. La maggior parte di noi percepisce il Male come un'entità, una qualità intrinseca di certe persone e non di altre. Alla fine, un cattivo seme dà cattivi frutti, come mostra il loro destino... Inoltre, sostenere che esiste una dicotomia Bene-Male assolve "le persone buone" dalla responsabilità. Le libera dal dover prendere anche soltanto in considerazione il loro possibile ruolo nel creare, difendere, perpetuare o ammettere le condizioni che contribuiscono alla delinquenza, al crimine, ai vandalismo, alle molestie, al bullismo, allo stupro, alla tortura, al terrore e alla violenza. "Così va il mondo, non si può fare granché per cambiario, e certo non posso farlo io"."

Concezione Disposizionale e Situazionale del "male"
Nelle società individualiste come la nostra è radicata la convinzione che i comportamenti siano sempre il risultato delle disposizioni interiori delle persone, mentre si sottovaluta il peso che hanno le situazioni in cui queste si trovano ad agire nel determinare i loro comportamenti. La tesi situazionale sostenuta da Zimbardo porta invece a considerare determinante la situazione sociale in cui l'individuo si viene a collocare e che può portare un individuo ad agire in modo anche radicalmente difforme a quelli che sono i suoi valori e comportamenti abituali.

Il caso di Abu Ghraib
Abu Ghraib è la prigione di Bagdad. Il caso si verificò nel 2004, quando vennero pubblicate sui giornali fotografie che ritraevano soldati statunitensi mentre torturavano sistematicamente e sadicamente prigionieri iracheni. Il governo Usa, che conosceva quando stava accadendo nel carcere, fu costretto a chiedere scusa per l'accaduto "alla nazione e alla comunità internazionale".  Ad esaminare e valutare le immagini , la maggior parte delle quali non furono pubblicate per la loro crudezza, fu chiamato come perito di parte proprio il prof. Philip Zimbardo, autore del celebre esperimento di Stanford.
Immagini della torture di Abu Ghraib

L'esperimento carcerario di Stanford
L'Esperimento carcerario di Stanford o Stanford Prison Experiment, è uno dei più noti è importanti esperimenti della storia della psicologia e fu ideato e condotto da un team di psicologi guidati dal prof. Philip Zimbardo dell'Università di Stanford dal 14 al 20 agosto del 1971, con l'intento di studiare il condizionamento operato dalle istituzioni sul comportamento dell'individuo. L'esperimento consisteva in una simulazione di vita carceraria condotta su 24 volontari che dovevano ricoprire i ruoli di prigionieri (12) e di guardie (12) per un periodo di 2 settimane. Il carcere venne allestito presso gli scantinati dell'Università di Stanford, Zimbardo fu assistito in tale opera e nella conduzione dell'esperimento da esperti del settore tra cui un ex detenuto. 
La selezione dei volontari avvenne con annunci sul giornale e l'offerta di 15 $ al giorno. I volontari furono ulteriormente selezionati con la somministrazione di test pico - attitudinali per eliminare tutti coloro che potevano presentare problemi di personalità, comportamenti devianti e violenti ecc. I ruoli di guardie e prigionieri vennero assegnati a sorte. Zimbardo impersonava il ruolo di direttore del carcere.

Chi volesse conoscere in modo dettagliato la cronaca degli avvenimenti fino alla sospensione dell'esperimento al sesto giorno, a causa della pericolosa piega che stavano prendendo gli eventi, può farlo nel sito ufficiale dell'esperimento di Stanford a questo indirizzo esperimento carcerario di Stanford

Riporto ora dal blog http://effettolucifero.blogspot.it/ il resoconto sintetico dell'esperimento:
"I futuri prigionieri tornarono nei loro dormitori universitari ignorando il fatto che sarebbero stati prelevati e scortati alla finta prigione da una vera volante della polizia e da veri poliziotti simulando a tutti gli effetti un arresto.
Zimbardo introdusse alcuni elementi essenziali per questo tipo di sperimentazione, infatti ad ogni ruolo vennero associati dei simboli distintivi: i prigionieri vestivano una casacca numerata, così da preparare il terreno per un processo di deumanizzazione, e fu loro posta una catena alla caviglia; alle guardie invece vennero consegnati dei simboli di potere quali uniformi anonimizzanti , occhiali riflettenti (in modo da non poter essere guardati negli occhi), manganelli, fischietti e manette.
Ai carcerieri fu data molta discrezionalità circa i metodi da adottare per mantenere l'ordine.
L'esperimento prese dunque il via.
Dopo solo due giorni si verificarono i primi episodi di violenza: i detenuti si strapparono le divise di dosso e si barricarono all'interno delle celle inveendo contro le guardie che reagirono iniziando opere di intimidazione e umiliazione, cercando di spezzare il legame tra i prigionieri. Questi vennero costretti a pulire le latrine a mani nude, a defecare in secchi che non avevano il permesso di svuotare, a simulare atti di sodomia, a cantare canzoni oscene e spesso venivano denudati.
I detenuti tentarono di evadere e tale fuga venne sventata con difficoltà dalle guardie e dal direttore del carcere (Zimbardo).
Dopo 36 ore delle crisi di nervi colpirono i prigionieri e uno di essi sentì la necessità di lasciare la sperimentazione.
Dopo 5 giorni i detenuti mostrarono sintomi evidenti di disgregazione individuale e collettiva: erano docili e passivi e il rapporto con la realtà si stava deteriorando, mostravano seri disturbi emotivi. Le guardie continuarono a praticare comportamenti vessatori e sadici dimostrando un distaccamento dalla realtà anche nel loro ruolo.
Sia le guardie che i prigionieri si erano identificati in maniera forte e impressionante al proprio ruolo tanto che pur soffrendo, questi ultimi non presero in considerazione l'idea di lasciare l'esperimento ma continuarono a risiedere nella prigione intraprendendo soventi tentativi di evasione.
Al sesto giorno Zimbardo, dati i risvolti drammatici, decise di interrompere l'esperimento con grande sollievo dei prigionieri ma rammarico da parte delle guardie".
Immagini da Google sullo Stanford Prison Experiment

video sull'esperimento di Stanford in inglese

L'Effetto Lucifero
Il problema da cui parte Zimbardo può essere così formulato: Come è possibile che una persona il cui abituale comportamento è rispettoso dei valori morali e degli altri giungere a commettere atti efferati e crudeli?
La risposta, in termini generali, è che il "Il male è l'esercizio del potere sugli altri in una situazione in cui non ci si sente responsabili delle proprie azioni".
Zimbardo ritiene che la trasformazione che si attua in un individuo e lo porta a commettere "azioni mostruose", sia il risultato di quello che chiama Effetto Lucifero, protagonista della metamorfosi da principe degli angeli a genio del male assoluto. L'effetto Lucifero è il risultato dell'interazione tra tre differenti fattori:
- disposizionale: la mela marcia, il singolo individuo con la sua volontà, le sue tendenze e attitudini 
- situazionale: le circostanze in cui è ambientato l'atto "malvagio", ovvero la situazione in cui l'individuo si trova inserito e che condiziona il suo agire prescrivendogli le norme cui adeguarsi dettate dal gruppo, dalla gerarchia, ecc. 
- sistemica: il sistema sociale che influenza le due variabili precedenti. Il potere, economico, politico, militare, culturale, ecc. determina le situazioni in cui l'individuo si trova ad agire Il potere del sistema definisce le norme implicite o esplicite che prescrivono come agire e fornisce i ruoli cui gli individui devono attenersi supportandoli e legittimandoli dal punto di vista delle risorse, dell'ideologia delle regole dell'agire, ecc.



L'immagine raffigura bene la tesi di Zimbardo su come si attua l'Effetto Lucifero un sistema politico - economico fortemente ideologizzato, altamente istituzionale e retto da un rigoroso sistema gerarchico e funzionale, determina situazioni  che fungono da bed barrel (contenitore malvagio) in cui gli individui si trasformano in "mele marce", adottando un comportamento efferato differente da quello abituale.

La Psicologia Sociale
Le ricerche e gli esperimenti sviluppati nell'ambito della psicologia sociale su questa complessa tematica, dall'esperimento del conformismo di Asch (confronto delle linee), a quello sull'obbedienza di Milgram (Milgram experiment), fino a quello di Zimbardo, hanno condotto all'individuazione di alcuni processi fondamentali che starebbero alla base dell'effetto Lucifero:
1. La deindividuazione o anonimizzazione: rimozione della personalità individuale, l'agire dell'individuo non è più espressione della sua personalità ma del suo essere parte di un gruppo. La persona che si trova in questa condizione non si sente più responsabile delle sue azioni in quanto la sua condotta è dettata dalle norme della situazione specifica in cui agisce e non dalle proprie norme interne.
2. La deumanizzazione: è il relegare in una sfera sub-umana l'individuo appartenente a un gruppo esterno, che viene ridotto al rango di oggetto o di essere inferiore. In questo modo viene meno il legame di di empatia con l'altro e anche il senso di colpa viene disinnescato. Questo facilita facilitano l’esecuzione di atti di violenza nei confronti della "vittima".
3. Il conformismo: tendenza (per il bisogno di approvazione) ad allineare totalmente il proprio comportamento a quello della maggioranza, anche quando questa si caratterizza per la sua condotta riprovevole in base agli stessi parametri del soggetto che ad essa si adegua (esperimento di Asch).
4. il comportamento eteronimico o eterodiretto: e l'allentamento o rimozione della responsabilità individuale che si ottiene in quanto l'individuo interpreta il suo agire non come suo ma come diretto dalle norme a lui esterne e imposte dalla situazione e/o dalla struttura gerarchica o funzione nella quale si trova inserito (esperimento di Zimbardo e di Milgram).
5. L’obbedienza: obbedienza cieca all'autorità ossia propensione a sottomettersi agli ordini, anche immorali, di figure istituzionali dotate di uno status elevato in un determinato contesto gerarchico e/o funzionale (esperimento di Milgram).
6. La diffusione della responsabilità: il venire meno del dovere di intervenire dinanzi a una emergenza laddove siano presenti altri potenziali soccorritori, con i quali, per l’appunto, si divide la responsabilità e che conduce all'inazione o indifferenza (il caso Genovese)

Le conclusioni di Zimbardo
Le considerazioni di Zimbardo sull'esperimento carcerario di Stanford lo conducono a sottolineare il peso del sistema nel determinare l'effetto Lucifero. La condizione di normalizzazione della violenza e la deumanizzazione dell'altro e di se stessi, sono il risultato delle situazioni, sono queste che creano le mele marce e non il contrario.. Le situazioni sono prodotte dal sistema e sono i cattivi sistemi che creano le cattive situazioni, pertanto i cattivi comportamenti non sono il risultato dell'agire di mele marce: "i sistemi forniscono il supporto istituzionale, l'autorità e le risorse che permettono alle Situazioni di funzionare". Riflettendo sui risultati del proprio esperimento e di altri simili, come quello condotto da Milgram, Zimbardo giunge alla conclusione che la causa da cui dipendevano i comportamenti degli individui in tali esperimenti fosse da ricercare nelle "variabili situazionali" e non nella disposizione a commettere atti crudeli da parte delle persone. Le varie repliche dell'esperimento di Milgram e le variazioni introdotto nella situazione "hanno rivelato chiaramente l'estrema flessibilità della natura umana: quasi tutti potevano essere totalmente obbedienti o quasi tutti potevano resistere alle pressioni dell'autorità. Tutto dipendeva dalle variabili situazionali che sperimentavano. Milgram è riuscito a mostrare che le percentuali di acquiescenza potevano salire vertiginosamente oltre il 90 per cento delle persone che raggiungevano il livello massimo di 450 volt oppure ridursi a meno del 10 per cento, introducendo una sola variabile cruciale nella ricetta dell'acquiescenza". Così Zimbardo esemplifica la sua convinzione: "volete l'obbedienza massima? Mettete il soggetto in una "équipe di insegnanti", in cui il compito di spingere il pulsante è affidato a un'altra persona (un complice), mentre il soggetto dà un aiuto in altre parti della procedura. Volete che le persone resistano alle pressioni dell'autorità? Fornite modelli sociali di pari che si sono ribellati. [...] Era più probabile che procedessero quando l'allievo era lontano che quando era vicino. In ciascuna delle altre variazioni di questo campionario di comuni cittadini americani, delle più varie professioni e classi di età e di entrambi i sessi, è stato possibile ottenere livelli bassi, medi o alti di obbedienza acquiescente premendo l'interruttore situazionale - come se si girasse semplicemente un "disco combinatore della natura umana" nella loro psiche.

LINKOGRAFIA
Per scrivere questo post ho ripreso, sintetizzandoli, parafrasandoli e integrandoli, i contenuti presenti nei seguenti articoli
1. Psicololinea.it: La psicologia del male di Piero Bocchiaro
2. Sito ufficiale dello Stanford Prison Experiment: cronaca dettagliata dell'esperimento
3. Blog Effetto Lucifero: L'effetto Lucifero
4. Blog Effetto Lucifero: esperimento di Stanford
5. Luigi Anepeta: recensione a L'effetto Lucifero. Cattivi si diventa?
6. Newsletter di sociologia: L'effetto Lucifero di Philip Zimbardo, di Amedeo Cottino

Platone: Che rapporto esiste tra le "idee" e le "cose"? Mimesi, Metessi, Parusia

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Il Problema
Il dualismo platonico, la netta distinzione tra il mondo sensibile dell'opinione (dòxa) e quello razionale della scienza (epistème) porta Platone a un problema che lo costringere a modificare sostanzialmente la sua "teoria delle idee": che tipo di rapporto c'è tra le idee e le cose? Infatti se le cose esistono e sono conoscibili solo grazie al fatto che si basano sulle idee e ad esse rimandano (ricordiamo che senza l'idea di cavallo non potremo ne conoscere i cavalli e, nemmeno, questi esisterebbero), resta da definire che rapporto vi sia  tra le cose e l'idea che le determina in quanto sua condizione di conoscibilità ed esistenza.

Prima Ipotesi: la Mimesi o Imitazione
Definizione: le cose sensibili sono copie delle idee, archetipi (modelli) perfetti che si trovano nell'iperuranio



Problema: in che modo avviene questa copiatura o imitazione? Se nel caso della statua raffigurante un uomo è l'artista che copia un modello umano, nel caso delle cose sensibili si deve forse immaginare un artista (demiurgo) divino che copiando le idee crea il mondo delle cose sensibili? E' una risposta possibile, ma insoddisfacente sul piano logico e metafisico

Seconda Ipotesi: la Metessi o Partecipazione 
Definizione: significa che le cose sensibili sono parte (partecipano) dell'idea ad esse corrispondente. Per esempio: i cavalli che noi vediamo sono parte dell'idea di cavallo (sono quindi compresi dentro l'idea di cavallo); o la mia azione virtuosa è parte dell'idea di virtù.



Problema: ma in questo modo non vi è il rischio che l'idea venga a coincidere con le cose sensibili e quindi perda il suo carattere di immutabilità, universalità, eternità e, quindi, non possa più essere i lfondamento di una consocenza assoluta?

Terza Ipotesi: la Parusia o Presenza
Definizione: nelle cose sensibili è presente l'idea ad esse corrispondente



Problema: ma anche in questo modo non si rischia, facendo coincidere l'idea con le cose sensibili, di frantumare l'idea in tante idee? Se, per esempio, l'idea di cavallo è posta "dentro" ciascuno dei singoli, molteplici e mutevoli cavalli sensibili, non si avrà come risultato che anche l'idea di cavallo diverrà molteplice e mutevole? Non si avranno tante idee di cavallo quanti sono i cavalli? Ma, allora, come è possibile basare su essa una conoscenza universale e immutabile?

Argomento del "Terzo uomo" o, nel nostro caso, del "Terzo Cavallo"
Il problema: tale obiezione che mina la teoria delle idee fu mossa da Aristotele al suo maestro Platone, in realtà Platone aveva già presente questa difficoltà che lui stesso espone in una sua opera (Il Parmenide)




1.è necessario ammettere l'esistenza dell'idea di cavallo per spiegare cosa hanno in comuni i vari cavalli sensibili (per spiegare cioè il fatto che noi unifichiamo quelle cose che chiamiamo cavalli in un unico insieme in quanto condividono tutte una stessa proprietà)
2. in questo modo avremo da una parte l'idea di cavallo, dall'altra l'insieme dei cavalli sensibili
3. certamente tra l'idea di cavallo e l'insieme dei cavallo sensibili esiste una somiglianza o analogia (in qualsiasi modo la spieghiamo: parusia, metessi o mimesi)
4. non dovremo allora ammettere, per spiegare cosa hanno in comune cavallo ideale e cavallo sensibile, che esista una seconda idea che rappresenta ciò che hanno in comune la prima idea di cavallo e il cavallo sensibile? naturalmente niente ci impedisce poi di ammettere un'altra idea di cavallo e così via, fino ad avere una mandria infinita di idee di cavallo ....

Fonti
Le immagini utilizzate sono rielaborazioni mie di un'immagine presa da Wikipedia 

Ipertesto di Storia: L'Europa nel XV secolo

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Nel corso dello svolgimento del programma di storia, ciascuno degli alunni della classe III F del Liceo Brotzu di Quartu Sant'Elena, ha realizzato un ipertesto multimediale sul periodo della storia europea caratterizzato dalle scoperte geografiche. Oltre alla realizzazione dell'ipertesto, gli studenti hanno anche curato la sua pubblicazione su Scribd, social network per la condivisione di documenti, testi, ecc.Gli obiettivi di tale esercizio erano diversi:

1. portare gli alunni a rielaborare tematiche e argomenti di quel periodo storico con strumenti digitali e multimediali (videoscrittura, ipertestualità, immagini, mappe concettuali) realizzata da loro stessi;


2. promuovere nella classe l'apprendimento delle conoscenze e e abilità di base relative all'editing di testo e immagini e alle principali convenzioni tipografiche (impaginazione, indice, note a piè di pagina, intestazione, divisione in paragrafi del testo, ecc.) e grafiche in modo da migliorare il loro utilizzo del libro, sia nella versione cartacea tradizionale che in quella digitale;

3. Insegnare agli studenti un utilizzo dei social network e del web che non sia limitato alla dimensione ludica e/o al narcisismo comunicativo stile Facebook, ma orientato alla risoluzione collaborativa di compiti, problemi, ecc.

Le consegne relative al lavoro di realizzazione dell'ipertesto multimediale possono essere consultate a questo indirizzo: consegne realizzazione ipertesto

I lavori realizzati dagli studenti sono invece visibili in questa pagina: ipertesti studenti III F

Pubblico in questo post una selezione degli ipertesti realizzati dagli alunni con l'avvertenza che la visualizzazione dei testi offerta da Scribd, non risulta sempre fedele ma presenta qualche errore e imprecisione dovuta alle modalità con cui i testi sono convertiti e resi visibili sul web a partire dai formato originari (varie versioni di word, open office, libre Office, ecc.)


Il Nuovo Mondo, di Martina Oppus


L'Europa alla conquista del mondo, di Jessica Vacca
Ipertesto sulla scoperta dell'america e sulle civiltà precolombiane by Jessica Vacca


L'Europa alla conquista del mondo, di Alice Cocco



L'Europa alla Conquista del mondo, di Noemi Massa
Il Grande Commercio Nel XV Secolo, l'Europa alla conquista del mondo by Noemi_97

Video lezione Platone: Teoria delle idee

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Video lezione di filosofia sulla teoria delle idee di Platone realizzata da Gianfranco Marini. La lezione è una introduzione alla teoria delle idee, vengono trattati i seguenti temi: 

1. Finalità delle filosofia platonica;
2. la morte di Socrate e la crisi socio - politica
3. la filosofia come soluzione alla crisi politica
4. opinione e scienza

Si tratta della prima di una serie di 4 video lezioni dedicata alla filosofia di Platone e, in particolare, alla teoria delle idee.

Gli agomenti sono stati spiegati con l'aiuto di una mappa realizzata con Mindomo e reperibile a questo indirizzo: Teoria delle idee


mappa teoria delle idee di Platone

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Mappa in cui vengono presentati i principali temi e problemi relativi alla teoria platonica delle idee. La mappa è stata realizzata con Mindomo ed è configurata per essere visualizzata in forma di slideshow. 

Questi i principali nodi in cui è articolata la mappa:
1.Platone, teoria delle idee, Premessa
--- Finalità della filosofia platonica
--- Crisi politica e morte di Socrate
--- Eredità socratica
2. Teoria delle idee
--- Realismo gnoseologico
--- Idea
--- Dualismo
3. Caratteri delle idee
--- Quali sono le idee?
--- Che rapporto vi è tra le idee e le cose?
--- Dove esistono le idee?
--- Come conosciamo le idee?

La mappa può essere visualizzata a questo indirizzo: Teoria delle idee


Make your own mind maps with Mindomo.

Video lezione Platone: teoria delle idee, idea, concetto, dualismo platonico (2/4)

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Video lezione sulla teoria delle idee di Platone realizzata da Gianfranco Marini.  In questa seconda lezione vengono affrontati i seguenti temi;

1. cos'è un'idea, 
2. dal concetto socratico all'idea di Platone, 
3. dualismo gnoseologico e ontologico, 
4. Platone, Parmenide ed Eraclito.

Gli argomenti sono stati spiegati con l'ausilio di una mappa concettuale realizzata con mindomo e reperibile a questo indirizzo: teoria idee Platone


Stereotipo e Pregiudizio: presentazione psicologia sociale

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Presentazione realizzata con Power Point su stereotipo e pregiudizio. La presentazione è parte di un modulo di filosofia contemporanea dedicato all'identità individuale e alle relazioni sociali e morali in relazione a fenomeni e/o contesti critici (guerre, conflitti inter-etnici e inter-religiosi, morale e costume, ecc.) e si articola in uno studio di documenti (film) e testi su: conformismo, autorità, stereotipo, pregiudizio.
Modulo di filosofia

Nella presentazione su gli stereotipi e i pregiudizi sono affrontati i seguenti argomenti:
1. Stereotipo: definizione e caratteristiche
---  funzione degli stereotipi
--- esempi di stereotipo
--- stereotipi e Biases
2. Pregiudizio: definizione e caratteristiche
--- origini, componenti e tipologie del pregiudizio
--- esempi di pregiudizio: etnico, razziale, adrocentrico
--- pregiudizio e discriminazione
--- differenza tra stereotipo e pregiudizio
3. Esperimento su stereotipi e pregiudizi
--- esperimento di Duncan
--- esperimento di Robber Cave
4. Teoria dell'identità sociale




Video lezione Platone: le idee, quali sono e cosa sono (3/4)

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Video lezione sulla teoria delle idee di Platone realizzata da Gianfranco Marini. In questa terza lezione vengono affrontati i seguenti temi relativi alle idee platoniche:

1. Quali sono le idee?
---- idee valori e matematiche
---- idee di cose artificiali e naturali
--- concezione logica e ontologica delle idee
2. Cosa sono le idee
---- idee come criteri di giudizio delle cose
---- idee come causa dell'esistenza delle cose
---- rapporto tra idee e cose (mimesi, metessi, parusia)

Gli argomenti sono stati spiegati con l'ausilio di una mappa concettuale realizzata con mindomo e reperibile a questo indirizzo: teoria idee Platone

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Platone, mappe concettuali: Fedone, Simposio, Fedro

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Sistema di mappe concettuali o mappe di apprendimento sulla filosofia platonica relativamente alle tematiche dell'anima, della conoscenza e dell'eros
Si tratta di mappe concettuali realizzate con Cmap e utilizzate dal docente per illustrare in aula la filosofia di Platone e dagli studenti come guida per lo studio a casa e/o per il ripasso.
In ciascuno mappa sono presenti link al testo dell'opera platonica, a video e fumetti sui contenuti principali, a commenti analitici in formato audio o testuale sui dialoghi coinvolti.

Prima Mappa: Il Fedone
--- anima e reminiscenza
--- prove dell'immortalità dell'anima
--- dualismo corpo / anima
--- mito di Er dalla repubblica e libero arbitrio
link diretto alla mappa

Seconda mappa: Il Simposio
--- Eros
--- discorsi di Pausania, Erissimaco e Aristofane
--- Socrate e Diotima
--- Primo insegnamento di Diotima: mito di Penia e Poros
--- Seconda insegnamento di Diotima: gerarchia del bello
--- Terzo insegnamento di Diotima: "procreare nel bello secondo il corpo e secondo l'anima"
link diretto alla mappa

Terza mappa: Il Fedro
--- Filosofia e retorica
--- mito della biga alata
--- come può l'anima conoscere le idee?
--- come può l'anima ricordare le idee?
link diretto alla mappa

Esempio di mappa incorporata: Il Fedro. Per poter vedere la mappa in modo efficace utilizzare i link diretti riportati più sopra


Video Lezione Platone: dove sono le idee e come le conosciamo? (4/4)

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Ultima video lezione dedicata alla teoria platonica delle idee realizzata da Gianfranco Marini. In questa quarta lezione vengono affrontati i seguenti argomenti:
1. Dove esistono le idee?
--- idee collocate in un "altro mondo": l'Iperuranio
--- idee come schemi o forme mentali
2. come conosciamo le idee?
--- esperienza e visione intellettuale
--- reminiscenza e innatismo
--- il mito dell'immortalità dell'anima (Fedro)
3. Conclusioni 
--- superamento relativismo sofistico
--- assolutismo platonico

Gli argomenti sono stati spiegati con l'ausilio di una mappa concettuale realizzata con mindomo e reperibile a questo indirizzo: teoria idee Platone

 

mappe concettuali sulla storia del XVI secolo: rinascimento, Carlo V e riforma luterana

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Nel corso dell'attività didattica relativa allo studio della storia del terzo anno di liceo, gli studenti hanno realizzato diversi lavori tra cui alcune mappe concettuali create con Cmap. Presento in questo post alcune di esse.

Mappa concettuale che esamina la posizione di diversi intellettuali italiani del periodo umanistico e rinascimentale intorno a diversi problemi tra cui: concezione dell'uomo, riforma della chiesa, ecc.
La mappa è stata realizzata da Alice Cocco della III F del Liceo Scientifico "G. Brotzu" ed è reperibile al seguente link: mappa umanesimo e rinascimento

Mappa concettuale che illustra alcuni punti della riforma luterana sia sul piano dottrinario che su quello storico (diffusione, scontro con la chiesa, rivolta contadini). La mappa è stata realizzata da Alberto Pantaleo della III F del Liceo Scientifico "G. Brotzu" ed è reperibile al seguente link: mappa riforma luterana

Mappa concettuale in cui viene rappresentato il progetto imperiale di Carlo V e la sua ideologia, il suo vasto impero, e gli scontri con la Francia fino alla pace di Cambrai. La mappa è stata realizzata da Elisa Farris della III F del Liceo Scientifico "G. Brotzu" ed è reperibile al seguente link: mappa Carlo V


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